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Old 97's - The Grand Theatre Vol.2

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Protagonisti dalla metà degli anni novanta della rinascita di certo alternative country in compagnia di band come Bottle Rockets, Drive-By Trickers, Whiskeytown e Jayhawks, gli Old 97’s sono un gruppo nato come bar band in quel di Dallas, Texas e divenuto noto in tutti gli States per un riuscito mix di rock’n’roll (spesso influenzato dalla cosiddetta ‘british invasion’ degli anni sessanta) e radici che hanno visto Rhett Miller, leader incontrastato, in primo piano dall’anno del loro esordio nel 1993. Rhett Miller in questi anni non è stato fermo un attimo, alternando album solisti a quelli degli Old 97’s, risultando spesso interessante musicalmente grazie ad una bella vena melodica. A meno di un anno dal precedente primo volume ecco il numero due di “The Grand Theatre” e le coordinate sono chiaramente le stesse, con un rock’n’country robusto e trascinante, con un’attitudine quasi punk che fa capolino di tanto in tanto (“White Port” che ricorda i Pogues ma con maggiori influenze americane ne è un bell’esempio) ed il gusto per le radici che li mantengono su binari americana molto, molto godibili. Tra i momenti più rimarchevoli di un album ricco e composito citerei “I’m A Trainwreck”, la pù acustica “Perfume”, “No Simple Machine”, “Ivy” (una sorta di Jason & The Scorchers-meets-Beatles), i ricordi newyorkesi di Rhett Miller (texano di Austin che ha vissuto nella Grande Mela e a Los Angeles prima di tornare a casa) di “Manhattan (I’m Done)”, lo strumentale “Marquita” che mi ricorda certi brani dei Clash e la rutilante “Bright Spark (See What I Mean)". E’ comunque tutto il disco che risulta veramente piacevole e scorrevole, perfetto per le vostre serate invernali.
Remo Ricaldone

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