“Home Of The Wheel” è una delle più gustose sorprese del 2011 in ambito roots e a proporcela è Mark Lennon, musicista nato nel North Carolina ma attualmente residente a Los Angeles. Dopo un ep intitolato “Down The Mountain” pubblicato nel 2009, questo è il suo vero e proprio debutto, un disco pregevolissimo e ricco di ispirazioni da cui emergono grandi doti compositive e uno spirito vivace e cristallino. In parecchi momenti i ricordi vanno al Ryan Adams più vicino alla tradizione, quello capace in poche note di coinvolgerci e stregarci come solo i grandi riescono a fare. Mark Lennon ha le stesse radici e lo stesso modo di proporci le sue canzoni ma rimane intatta la sua personalità e la sua peculiarità. “Home Of The Wheel” è prodotto da Marvin Etzioni, ex membro dei Lone Justice, un personaggio che ha lavorato con Steve Earle, Lucinda Williams e i Counting Crows per citare qualche nome, un artista completo ed intelligente. La sua impronta è chiara e notevoli sono i suoi contributi strumentali a mandolino, chitarre, basso, piano e percussioni mentre sono da ricordare gli apporti del bravissimo Bryan Dobbs a steel e lap steel e l’indimenticabile fiddle di Scarlet Rivera, protagonista nelle sessions di “Desire” di Bob Dylan negli anni settanta. La musica scorre benissimo e le undici canzoni non hanno pause ispirative, tutto l’insieme ammalia e i fans di gente come Ray LaMontagne, Dylan LeBlanc, il già citato Ryan Adams e Israel Nash Gripka troveranno un nuovo nome a cui affiancarli. Dalla splendida “The River Stays The Same”, vero manifesto sonoro della sua musica, al rock acustico di “Stop&Go” che chiude l’album troviamo tutte le sfumature del suo spettro musicale, country, folk, americana, in un continuo ricordo delle proprie radici ‘southern’. Da sottolineare ancora la bellezza di melodie come quelle che caratterizzano “Before The Fall”, “Sad Songs”, “Cold Mountain Steel”, “California Calling” e “These Times Better”, ma come detto è tutto il disco a risultare più che ispirato. www.lennonmark.com.
Remo Ricaldone