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Janis Martin - The Blanco Sessions

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Janis Martin è stata una delle pochissime donne (assieme alla grandissima Wanda Jackson) ad emergere nel mondo del rockabilly sound degli anni cinquanta, dominato quasi completamente da uomini, con uno stile ed una energia eccellenti. Tra il 1956 e il 1961 incise parecchi singoli di successo, fino a quando il marito la ‘obbligò’ a ritirarsi a vita privata. Tempo dopo, negli anni settanta, tornò brevemente alla musica per poi, ne 1995, collaborare con Rosie Flores nel suo disco “Rockabilly Filly”, iniziando una lunga amicizia che nel corso del 2007 diede vita a queste gustosissime sessions tenute nella cittadina texana di Blanco con alcuni esperti sidemen del Lone Star State tra cui l’ottimo pianista T Jarrod Bonta. Due giorni intensissimi e undici gioiellini prodotti con amore e passione da Rosie Flores, coronando così un suo sogno durato parecchi anni. Rockabilly e country music a braccetto in questo viaggio nel tempo, sorprendente per freschezza e grandi doti vocali per una Janis Martin il cui destino però fu veramente tragico. Pochi mesi dopo queste sessions infatti le fu diagnosticato un tumore ai polmoni che in pochi mesi interruppe la grande voglia di ritornare sulle scene della cantante nativa della Virginia. “The Blanco Sessions” viene finalmente pubblicato ora, grazie all’insistenza della meritoria Cow Island Music e possiamo così apprezzare queste canzoni, alcune decisamente note, altre da scoprire. Dalla travolgente iniziale “As Long As I’m Movin’” di Charles Calhoun (autore della classica “Shake, Rattle % Roll”) alla eccellente cover di “Long White Cadillac” di Dave Alvin portata al successo in una versione spettacolare da Dwight Yoakam, da due storici brani della storia della country music come “Sweet Dreams”, ‘signature song’ per Patsy Cline e “Oh Lonesome Me”, entrambi firmati da Don Gibson a ‘minor hits’ ma decisamente affascinanti come “Wild One (Real Wild Child)” e “I Believe What You Say” dei fratelli Burnette, hit per Ricky Nelson nel 1967. In chiusura una intensa “Walk Softly On This Heart Of Mine” di Bill Monroe dove a duettare c’è la sempre splendida voce di Kelly Willis. Disco questo che merita un giusto riconoscimento per la ghiotta occasione di conoscere un pezzo di storia americana. Remo Ricaldone

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