Ronnie Fauss arriva a questo disco dopo una serie di intriganti ep, ispirate preparazioni a quello che è il suo lavoro che merita di inserirlo tra le migliori nuove leve del suono texano. L’artista di Dallas ha infatti le carte in regola e la forza per diventare uno dei beniamini di Lone Star Time con il suo alternative country debitore di grandi nomi come Steve Earle e John Prine per quanto riguarda le liriche e di tutta la nobiltà roots, dagli Uncle Tupelo al movimento musicale tra Texas e Oklahoma. “I Am The Man You Know I’m Not”, inciso in quel di Nashville (anche se non ha nulla delle sonorità di Music City) sotto la produzione di Sigurdur Birkis, batterista per il roots rocker Will Hoge, è un album che riserverà più di una sorpresa agli amanti delle commistioni tra rock e radici, un eccellente alternarsi di sapide ballate e di robusti e grintosi brani in gran parte frutto delle sue doti compositive. Tra le cover spicca una magistrale “Sin City” di Gram Parsons in un duetto con Lilly Hiatt, figlia del grande John, momento veramente degno di nota. “I Don’t See You” è a mio parere una delle migliori canzoni dell’anno, interpretata con il piglio dei grandi, mentre “This Year” la segue a ruota candidando il disco ad un meritato successo. Ottime sono anche “A Pretty Nice Night For Houston”, fiera e con il sapore dei classici, “The Night Before The War” younghiana al punto giusto, “Answers You Already Know” caldo country waltz con il Texas nel cuore, “Pistols In The Air” con la sua bella melodia e una steel che in tutto l’album caratterizza il suono e “The Last” che potrebbe diventare un ‘live favorite’ (“…Let’s pour the drink, let’s raise the glass….”). In definitiva un nuovo nome da segnare sulla nostra agenda, un promettentissimo nuovo Texas troubadour. www.ronniefauss.com. Remo Ricaldone