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Jarrod Dickenson - The Lonesome Traveler

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Jarrod Dickenson è un nuovo, interessante nome da appuntarsi se si ama la canzone d’autore che rivisita le radici con forza abbinando folk, blues e country ad un’attenzione viscerale per la letteratura e per i temi pressanti del sociale. Da Waco, Texas ad Austin con l’amore per il songbook di Townes Van Zandt e di Guy Clark, per il blues di Howlin’ Wolf e Steve Ray Vaughan e per i libri di John Steinbeck, Ernest Hemingway e Francis Scott Fitzgerald, Jarrod Dickenson ha lasciato la terra natale per vagabondare attraverso gli States in un viaggio che lo ha portato a stabilirsi a New York. Nel 2008 il suo primo album intitolato “Ashes On The Ground” lo ha fatto conoscere a livello locale ma è con questo “The Lonesome Traveler” che Jarrod merita un riconoscimento ed un’attenzione degna di musicisti che lo hanno influenzato profondamente come Ray LaMontagne, con il quale condivide più di un aspetto artistico. La co-produzione è, non a caso, nelle mani di Ryan Freeland che ha lavorato con Ray e che ha cucito sulle canzoni di Jarrod Dickenson un suono limpido e ispirato, con l’aiuto di un manipolo di strumentisti come lo straordinario Greg Leisz (anche lui con Mr. LaMontagne) a chitarre elettriche, steel e mandolino, David Piltch al basso, Jebin Bruni alle tastiere, Sebastian Aymanns alla batteria e il violoncellista Richard Dodd, nomi non notissimi ma di grande esperienza e gusto. “The Lonesome Traveler” è composto da dodici canzoni magistralmente interpretate, dodici quadretti in cui la voce matura ed evocativa del protagonista è perfetta nel raccontarci storie di sofferenza (“No Work For A Working Man”, eccellente), di nostalgia, di amore, di disillusione, di emarginazione ma anche di speranza e di sogno. “Ain’t Waiting Any Longer”, “Rosalie”, “Back To Eden”, “I Remember June”, le venature bluesy di “Little Black Dress”, “Come What May” e “Ballad Of The Lonesome Traveler” sono brani che entrano presto sotto pelle e ci cullano con il loro sapore agrodolce. Un disco di grande valore per un texano che ha trovato il proprio equilibrio viaggiando in lungo e in largo nel grande continente americano, assorbendo suoni e storie che ne hanno forgiato una personalità notevole. www.jarroddickenson.com. Remo Ricaldone

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