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Rich Mahan - Blame Bobby Bare

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Rich Mahan è con questo suo disco intitolato “Blame Bobby Bare” al debutto solista discografico, dopo un buona gavetta tra St. Louis, Los Angeles e Nashville, esperienze in ambito alt-country con la band Shurman di cui è stato co-fondatore e le radici giuste con un debole per gli ‘outlaws’ della country music tra cui David Allan Coe, Kinky Friedman, Johnny Paycheck e appunto Bobby Bare. Dieci canzoni che si gustano in un ‘sorso’, dieci esempi di un percorso artistico che fanno di questo album un punto di arrivo e al tempo stesso di partenza verso una carriera che può riservare a Rich Mahan grandi soddisfazioni. Niente è lasciato al caso, a partire dal produttore, quel Brian Harrison (già con Shelby Lynne) che riesce a far risaltare le doti compositive ed interpretative di Rich, fornendogli una serie di musicisti eccellenti, dalla pedal steel di Robby Turner, protagonista di mille sessions, all’armonica di P.T. Gazell, per anni dietro a Johnny Paycheck, dalla voce di Bekka Bramlett, figlia dei grandi Delaney & Bonnie alla batteria di Bryan Owings (Emmylou Harris, Delbert McClinton e Tony Joe White), all’ottimo chitarrista JD Simo. Una sola cover presente, inevitabilmente di Bobby Bare, una nitida cover di “Put A Little Lovin’ On Me” che fu un hit nel 1976 tratta dall’album “The Winner And Other Losers”; il resto delle canzoni è tutto firmato da Rich Mahan che passa con brillante naturalezza dalle tonalità mexican di “Tequila Y Mota” al classico ‘outlaw style’ di “Mama Found Me A Bong”, dai suoni che ricordano la Band di “Overserved In Alabam” alla spigliata “The Hills Of South Dakota” tra country e suoni southern (con l’inimitabile armonica di P.T. Gazell). “Money In The Bank”, con la bella slide di JD Simo è un altro dei momenti più positivi del disco, così come l’irresistibile fascino ‘outlaw’ di “Rehab’s For Quitters” (con il dobro di Robby Turner in evidenza) e di “I’ll Get Off The Booze”. “A Saturday night album of love songs for the barstool impaired” è la giusta definizione del ‘mood’ di questo “Blame Bobby Bare”, un lavoro riuscito e caldamente consigliato. www.richmahan.com. Remo Ricaldone

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