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The Bean Pickers Union - Better The Devil

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Dietro al curioso nome della band c’è la figura di Chuck Melchin, cantante, autore e musicista che negli ultimi venti anni si è proposto come una delle voci più interessanti della scena americana e alt-country del nord est statunitense, raccontando con le proprie storie l’America rurale e di provincia, dipingendo allo stesso tempo la bellezza e la durezza del vivere ‘ai margini’. L’esordio dei Bean Pickers Union era avvenuto nel 2007 con “Potlatch”, un disco che definiva con acume e scaltrezza un suono tra country e folk decisamente intrigante. Da allora si sono susseguiti tour solisti e una ricostituzione della band che è sempre rimasta negli anni molto variabile. L’uscita del secondo disco con la propria band è quindi per Chuck Melchin occasione per fare il punto della sua carriera e per ritrovare quelle atmosfere evocative e profonde che lo hanno fatto apprezzare da critica e pubblico che segue la scena indie americana. La rivista Twangville ha definito le sue canzoni una versione musicale dei bellissimi quadri di Edward Hopper, ricche di sfumature in cui un fiddle, un banjo, un mandolino, una chitarra spostano equilibri e assesti, in cui lo storytelling del protagonista gioca su suggestioni affascinanti. “Better The Devil”, non a caso inciso nella quiete del Vermont rurale, è un album dalle grandi risorse che personalmente mi ricorda personaggi come Israel Nash Gripka per il valore letterario, Chris Knight per come viene ridefinita la vita di provincia (pur senza la lancinante forza del musicista del Kentucky) e i Jayhawks per il gusto della melodia. “Magnolia”, “Burning Sky”, “Ditch”, “Numb” e “Sometimes I Just Sits” sono solo alcuni esempi significativi del songwriting di Chuck Melchin anche se si fa torto alle canzoni non citate in quanto la forza e il fascino del disco sta nella sua interezza, nel suo incedere e nel suo intrecciare momenti poetici e suggestivi. “Better The Devil” cresce naturalmente ascolto dopo ascolto rivelando la bravura di un autore che meriterebbe ben altra notorietà. Remo Ricaldone

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