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Marshall/Peery Project - Life's Too Short

Pubblicato da Remo Ricaldone |



Il progetto in questione nasce nel 2005 grazie all’incontro tra Kenny Marshall, singer songwriter e chitarrista di Blue Springs, Missouri e il compositore e storyteller Kevin W. Peery, collaborazione che ha unito due talenti e miscelato americana, roots rock e tentazioni più acustiche e quasi bluegrass. “Life’s Too Short” è limpido esempio di amore per suoni sudisti che rimandano alla memoria artisti come Steve Earle, Buddy Miller e band come gli indimenticati Ozark Mountain Daredevils, conterranei di Marshall e Peery. Il disco non è sfuggito all’interesse di Radio Free Texas che l’ha inserito nella propria playlist, conseguentemente entrando nella loro chart e facendo conoscere agli appassionati il bel sound di un lavoro vario e piacevolissimo, bilanciato tra acustico ed elettrico, perfettamente assimilabile alle tante realtà che fanno della scena tra Texas e Oklahoma una delle più propositive da molti anni ormai. Un bel giro di chitarra elettrica, cori femminili che ricordano certe cose degli Skynyrds, una melodia diretta e decisa…questa è “Life’s Too Short”, title track che introduce l’album e fa subito capire che ci troviamo di fronte a musicisti che ci sanno fare. “Country Justice” si muove tra una country music ‘outlaw style’ e il southern rock tipicamente anni settanta con il banjo di Kenny Marshall che si insinua tra robuste chitarre elettriche, “On This Farm” è frizzante ed acustica, decisamente ‘bluegrass oriented’ mentre “Bourbon, Women And Too Much Time” è ballata elettrica tesa e impreziosita da un pickin’ chitarristico che non può non far pensare a Mark Knopfler. Le fresche melodie di “Don’t Have To Be Right” e di “Mr. Phelps” sembrano provenire da bands del Lone Star State, ancora con il banjo a contrassegnarle, l’accorata ed agrodolce “Swimming In My Own Regret” è una bella riflessione personale, “Runaway Train” è interpretata con forza e sentimento, “Daddy Wrote A Song” è commovente, splendida country ballad, “If Love Had A Chance” (che sfocia in una ‘hidden track’ acustica ancora quasi bluegrass) chiude il disco portandoci giù verso il border, cullandoci e toccando il cuore. Disco questo che conferma la vitalità di una scena indipendente che ormai rappresenta la miglior fonte di country music e roots music.
Remo Ricaldone 

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