Nonostante
qui da noi sia assolutamente sconosciuto Chad Elliott può vantare una carriera
lunga discograficamente parlando e una altrettanto lunga attività live che lo
ha visto protagonista nei maggiori festival dedicati alla canzone d’autore e
come ‘opening act’ di gente come Eric Church, Counting Crows, RL Burnside e
Loudon Wainwright III tra gli altri. Lo storyteller cresciuto in Nebraska e
attualmente residente in Iowa ci consegna con questo “So Sang The Crow” il suo
disco più completo e maturo, pregno della sua personale visione country e
americana, magistralmente ‘guidato’ da Chris Cunningham, metà degli Storyhill e
qui nella duplice veste di produttore e finissimo chitarrista. Dieci quadretti
perfetti per descrivere il cuore della provincia americana, senza retorica o
sdolcinature, solo emozioni vere e profonde. Voce sicura e bilanciata, picking
chitarristico frutto di grande esperienza ma soprattutto canzoni genuine,
storie emozionanti e sincere. Un disco, questo che merita lodi e il
riconoscimento per un talento puro, figlio della migliore tradizione americana.
Canzoni come l’iniziale “Great High Plains”, “Ghost On The Prairie”, “Montana”,
l’oscura ed affascinante “Oak Tree Grave” con una evocativa ‘resonator guitar’,
“Burning Bridges” e “Blue Bonnets” profumano di notevole poesia, raccontate con
piglio sicuro e radicato nella tradizione. Un disco che consiglio caldamente a
coloro che si emozionano per i grandi troubadour a stelle e strisce. www.chadelliott.net.
Remo Ricaldone
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