“Still Fighting The War”, prodotto da Scrappy Jud Newcomb, con Lloyd Maines e Mark Hallman a ‘lavorare’ su tre delle tredici canzoni, è un album di straordinaria efficacia e di grandi melodie, proposto con il piglio dei più talentuosi tra gli storytellers che affollano il panorama texano e non solo. La collaborazione, anche strumentale, dei produttori, i fiddles di Elana James e Richard Bowden, i cammeo di belle voci come quelle di Terri Hendrix, Eliza Gylkison, Jimmy LaFave e Kelley McCarthy sono i punti forti di un lavoro ispiratissimo, tutto giocato sulle emozioni e su temi anche forti come quello, molto sentito negli States dei veterani di guerra e del loro pesante fardello di esperienze. La title-track è infatti il manifesto di questo disco, uno dei momenti più commoventi, posto naturalmente all’inizio della ‘track list’. Sarebbero tutte da citare queste canzoni, tutte con dei particolari che meriterebbero un approfondimento, da “Welding Burns” scritta a quattro mani con l’amico Rod Picott e con le chitarre elettriche di Mr. Newcomb che fendono l’aria a “God’s Own Yodeler”, omaggio allo straordinario Don Walser, soprannominato ‘The Pavarotti of the Plains’, da “Hometown USA” e “Texas Love Song” che ritraggono magistralmente l’amata ‘small town America’.  L’introspezione malinconica di “In The Rain” e l’evocativa “Rust Belt Fields” aggiungono pathos ad un disco che fin d’ora si candida come uno dei preferiti di quest’anno. Un altro centro per Slaid Cleaves, a cui evidentemente l’aria di Austin, Texas ha giovato profondamente.

Remo Ricaldone