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Son Volt - Honky Tonk

Pubblicato da Remo Ricaldone |

A quattro anni di distanza dal precedente “American Central Dust” tornano i Son Volt di Jay Farrar con uno dei dischi più intensi della loro discografia, un lavoro permeato da tutto il suo amore per le radici, per una country music sincera, vera, rigorosa. Una country music fedele alle proprie origini ma anche al lavoro di un grande come Gram Parsons, musicista che ha fatto da ispirazione sin dai tempi con gli Uncle Tupelo, band di St. Louis in cui Jay e Jeff Tweedy (leader dei Wilco) militarono. “Honky Tonk” mostra tutto il talento di un cantante dalla voce riconoscibilissima, modulata ed evocativa, di un autore impeccabile e di un band leader sicuro, snocciolando undici canzoni dal fascino senza tempo, undici ritratti di un’America fatta di immagini lontano dall’iconografia un po’ retorica che l’ha spesso accompagnata, un’America che si muove tra le infinite, polverose ‘backroads’ e i minuscoli palchi di dimenticate barroom di provincia. “Hearts And Minds”, magnifica con il suo waltz time dal sapore quasi cajun, “Down The Highway”, ballata sontuosa tra fiddle e pedal steel, la corposa “Bakersfield” che inevitabilmente celebra la ‘Nashville West’ californiana, “Tears Of Change” dove aleggia lo spirito di Gram e il break della pedal steel è poesia pura, “Seawall” cristallina e nitida e “Brick Walls” sono solo alcuni dei momenti da citare, giusto per il gusto personale, mentre tutto l’album, in blocco, è da sottolineare per la sua bellezza e per la capacità di racchiudere l’essenza e la semplicità della country music. Una lezione per tutti i ‘millantatori’ del genere.
Remo Ricaldone

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