Chris Leigh e i suoi Broken Hearts sono una delle più gustose sorprese in ambito country di questi primi mesi del 2013, uno sconosciuto musicista proveniente dal Kentucky che ci propone un solido album di honky tonk, two step, swing e ‘hard core’ country che farebbe felice Dale Watson o Dwight Yoakam ai quali si può accostare. Non avrà il ‘vocione’ di Dale o la carica rock di Dwight ma Chris Leigh condivide il gusto per una country music ‘blue collar’ fatta di storie intense ambientate tra bar, motel e, inevitabilmente,  polverose strade di provincia. “Broken Hearted Friends” è composto da dieci brani originali che riconciliano con i suoni genuini e sinceri che si possono ascoltare in Texas o in California, dieci momenti in cui emerge chiara e forte una predisposizione a mostrare il proprio cuore e le proprie passioni. Dall’honky tonk contagioso della canzone che apre il disco e da cui il disco prende il titolo fino alla chiusura in cui si omaggia Willie Nelson con una riverente “Whiskey River” è tutto un rileggere con estrema bravura il grande libro della country music, ormai dimenticato dalle major. Tra questi due estremi possiamo citare l’eccellente melodia di “Like I Love You Forever”, la notevole ballata “If You Make It To Heaven”, la forza di “Ramblin’ Man” che vedrei benissimo nel repertorio di Dale Watson, il delizioso western swing di “Who’s That?” che rimanda inevitabilmente a Lyle Lovett, “Here We Go Again” che ricorda l’Elvis più country e la cristallina bellezza di “The Ballad Of Bobbie Sue”. L’album è prodotto da Jim ‘Moose’ Brown, autore della classica “It’s Five O’Clock Somewhere” di Alan Jackson e Jimmy Buffett e co-produttore di “Guitar Song” di Jamie Johnson, con la presenza di ‘Nashville Cats’ come Kevin ‘Swine’ Grantt al basso, Scotty Sanders alla pedal steel e dobro e Troy Lancaster alla chitarra elettrica. Un disco dannatamente fresco da assaporare nota per nota. www.chrisleighmusic.com.
Remo Ricaldone

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