Secondo volume della intrigante trilogia denominata “An Americana Primer” per la sempre più convincente band texana Lost Immigrants. Dopo la bella prima parte dello scorso anno ecco un secondo e riuscitissimo seguito per James Dunning e soci, perfettamente a proprio agio in quei territori tra country, bluegrass e roots rock. Più acustico del precedente, “An Americana Primer: Vol.2” gioca le proprie carte mostrando una maggiore vicinanza alle proprie radici, tributando un sentito omaggio al recentemente scomparso George Jones nella limpida “You Can’t Kill George Jones” con un magnifico riff di dobro di Brady Redwine (ottimo anche a mandolino e banjo), sfoggiando un contagioso e pregevole ‘train beat’ nell’introduttiva “Nothing Left To Lose” e in “Great Big Wheel”, giocando tra fantasia e realtà nella eccellente “Jean Harlow”. La scorrevolezza delle melodie e gli arrangiamenti deliziosamente in bilico tra acustico ed elettrico sono i punti di forza dei Lost Immigrants, ormai da considerare tra le band più interessanti del Lone Star State e meritevoli di una più ampia notorietà anche da noi. Tornando alla track list sono ancora da ricordare il contributo vocale del bravo Darryl Lee Rush in “Black Blizzard”, un degno ricordo dei tempi della Grande Depressione, il sontuoso “Gospel Medley” in cui rivive il più classico retaggio del Deep South e la chiusura affidata a “Don’t Take Your Eyes Off Today”, pianistica e suggestiva. www.lostimmigrants.com è il sito web consigliato per approfondire la conoscenza di una band notevole.

 Remo Ricaldone