Dietro
al progetto Cold Satellite c’è Jeffrey Foucault, cantautore del Wisconsin il
cui percorso discografico si è distinto come uno dei più intriganti e poetici
in un’America alternativa e ricca di suggestioni di provincia. Dopo una serie
di dischi eccellenti che hanno arricchito la scena roots a partire dal 2001,
nel 2010 Jeffrey Foucault ha deciso di dare una svolta alla propria produzione
elettrificando sempre più le proprie ballate e rivestendole talvolta di un
roots rock che spesso mi ricorda sia certe cose dei Cross Canadian Ragweed sia
gente come James McMurtry o Chris Knight. “Cavalcade” è il secondo lavoro con
questa nuova band che comprende Billy Conway alla batteria, Jeremy Moses Curtis
al basso, David Goodrich alle chitarre elettriche ed acustiche e Alex
McCollough alla pedal steel guitar, con la collaborazione del bravo Hayward
Williams a tastiere e chitarre. Il repertorio è interamente nelle mani
compositive di Jeffrey Foucault che ha stretto un forte patto artistico con la
scrittrice e poetessa Lisa Olstein in un insieme ricco di pathos e di
ispirazione. Ballate e momenti più rock si avvicendano con vigore in un disco
che sicuramente farà guadagnare nuovi fan e non deluderà coloro che hanno amato
la fase più acustica ed intimista di Jeffrey Foucault. Passato e presente
convivono con naturalezza e ci consegnano un quadro certamente più variegato ma
comunque coeso, tra rock e radici, tra country e blues, folk e rock. “Sleepers
Wake”, la title track “Cavalcade”, la robusta “Elegy (In A Distant Room)”,
“Bomblet” splendida ballata acustica che si trasforma in un ‘viaggio elettrico’
a la Neil Young, “Silver Whips” che rimanda a Cody Canada e soci, il bel rock
di “Elsewhere” degno dei Long Ryders o dei Son Volt, “Tangled Lullaby” dalla
melodia tradizionale ma dal piglio contemporaneo e “Every Boy, Every Blood” che
chiude in punta di dita l’album sono momenti da scoprire, momenti che ci
regaleranno emozioni. www.jeffreyfoucault.com.
Remo Ricaldone
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