
Sturgill
Simpson è oggi uno dei veri continuatori della tradizione ‘outlaw’, uno dei
pochi emersi in questi anni di recessione,anche dal punto di vista musicale, nel
panorama country. Dopo aver lasciato da parte l’esperienza Sunday Valley che
dal 2004 al 2012 fu al centro della sua vita musicale, Sturgill ha messo in
cantiere due dischi di grande qualità, “High Top Mountain” nel 2013 e ora
“Metamodern Sounds In Country Music”, titolo che riprende in maniera
inequivocabile il classico di Ray Charles che nei primissimi anni sessanta
rivedeva la country music dandole un’aura calorosamente soul. Il suo mentore
Waylon Jennings è presente in ogni traccia di un lavoro in cui c’è profondo
amore per le vere radici ma anche un particolare gusto ‘psichedelico’ in certi arrangiamenti,
con il producer Dave Cobb (Jason Isbell, Lindi Ortega e Jamey Johnson tra gli
altri) che lavora con efficacia e bravura. Nove brani, un disco stringato ma
che lascia il segno, una conferma per un artista che potrà dare ancora tanto
alla country music e che si affianca a gente come Jamey Johnson e Shooter Jennings per quanto riguarda un certo
spirito indomitamente ‘fuorilegge’, soprattutto se si pensa all’attuale scena
nashvilliana mainstream. “Turtles All The Way Down”, “Life Of Sin”, “Living The
Dream”, “Voices”, “Long White Line”, il country gospel di “A Little Light” e la
profonda “Just Let Go” sono solo alcuni titoli che potranno fare innamorare gli
orfani di quello che fu un movimento basilare per il riequilibrio della country
music dopo le abbuffate di archi e melassa degli anni sessanta. Sturgill
Simpson from Kentucky colpisce ancora nel segno con la sua voce, le sue canzoni
e un approccio decisamente indovinato.
Remo Ricaldone
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