Ci
eravamo già occupati del suo precedente disco intitolato ‘Till Sorrow Begins To
Call” che confermava Trevor Alguire come uno dei più interessanti musicisti
canadesi che si muovono entro i territori country, folk e americana, al pari di
gente come Corb Lund e Deep Dark Woods. “Miles Away”, suo disco numero cinque,
è la fotografia di quello che propone in concerto essendo inciso praticamente
live in studio con i suoi fedeli pards Jeff Asselin, batterista e anche in veste
di co-produttore, e Marc Decho, bassista. Undici nuove canzoni dal piglio
deciso e ispirato, a partire dalla canzone che dà il titolo all’album e lo apre
con la forza di chitarre elettriche che ricordano i Son Volt più elettrici e
una solida sezione ritmica. Trevor Alguire è in forma smagliante, sia
vocalmente sia dal punto di vista compositivo, sempre attento a sviscerare i
vari momenti del quotidiano, la vita in giro per il Canada e per gli States, i
rapporti con coloro che lo circondano. Ballate e mid tempo per la maggior parte, che
beneficiano di melodie che rimangono in testa dopo pochissimi ascolti, una
freschezza che emerge da ogni nota. “Wounded Soul” è tra le più belle, “How Do
You Know” dal refrain contagioso e dalle chitarre spumeggianti si candida come
un’altra tra le migliori, “Cold Words” ha un andamento meditativo e un
approccio amaro e disilluso, “Long Gone Away” racconta con forza e nostalgia la
vita di una piccola cittadina di provincia e di come sia cambiata nel corso del
tempo, “Rusty Old Strings” ha il passo delle classiche country songs di stampo
tradizionale, “So Sad Lately” cambia registro e riporta indietro agli anni del
rock’n’roll e del rockabilly, mentre a chiusura dell’album è posta una notevole
“What Will Be Will Be” a dimostrazione delle chiare doti di storyteller del
musicista canadese. Da conoscere ed apprezzare per coloro che amano le
commistioni tra canzone d’autore e radici. www.trevoralguire.com.
Remo Ricaldone
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