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John Cowan - Sixty

Pubblicato da Remo Ricaldone |

John Cowan ha rappresentato nel corso degli ultimi quarantanni circa il musicista dalle amplissime vedute in fatto di musica delle radici, fissando le proprie passioni in un percorso di grande rilievo, pur con qualche inevitabile pausa di riflessione. Ed è altrettanto inevitabile che ora, alla soglia dei sessantanni, il bassista e cantante nella straordinaria stagione dei New Grass Revival di Sam Bush e Bela Fleck ora impegnato nella divertente e fattiva collaborazione con i riformati Doobie Brothers, tiri le fila di una carriera notevolissima. “Sixty” è infatti la summa dei suoni che lo hanno formato, dalla country music al bluegrass (o new grass che dir si voglia), dal soul al pop degli anni cinquanta e sessanta. Alla produzione c’è John McFee, grandissimo chitarrista prima di tutto e anche lui membro dei Doobies, in grado di sfruttare al meglio il talento vocale di John Cowan, da sempre una delle voci più caratteristiche con il suo timbro alto e nitido, assolutamente non appannato dagli anni ma forse ora ancora più espressivo. Se l’iniziale “Things I Haven’t Done” riprende idealmente le radici new grass pur in un contesto rockeggiante e con l’apporto di Rodney Crowell alle armonie vocali, la cristallina armonia del piccolo classico dei Flying Burrito Brothers targati Rick Roberts si sviluppa sul banjo di Bernie Leadon e sul mandolino di Chris Hillman che di quella formazione furono  membri fondanti e fondamentali. “Devil Woman” firmata da Marty Robbins e l’indimenticabile “Miss The Mississippi (And You) dal repertorio di Jimmie Rodgers lo riportano alla storia della country music, pur con arrangiamenti volutamente diversi ed originali, la prima virata verso il pop, la seconda con spirito sudista e quasi dixieland. Sam Bush collabora in “Rising From The Ashes”, eccellente composizione del producer John McFee, rivisitazione del suono al quale John Cowan è legato da parecchie decadi, quell’unione di bluegrass e roots rock (usando un termine moderno) che fece la fortuna dei New Grass Revival mentre “Happiness”, eterea e sognante, proviene dal repertorio dei Blue Nile. “Fate Full Of Shadow” con le sapienti e delicate percussioni del veterano Kenny Malone, il dobro di John McFee e la matura performance di John Cowan è un altro punto fisso del disco, seguito dalla sorprendente cover della beatlesiana “Run For Your Life”, qui arrangiata con bel spirito rock e le belle chitarre di Jim Messina e la steel di Jay Dee Maness. Ancora da citare “Sugar Babe” di Jesse Colin Young tra new grass e Bakersfield, l’affascinante “Who’s Gonna Cry For You” tra rock e afflati blues e con l’apporto vocale di Alison Krauss e la conclusiva “Feel Like Going Home” di Charlie Rich dove l’accompagnamento pianistico di Leon Russell esalta la vocalità, ancora una volta splendida, di Mr. John Cowan.
Remo Ricaldone

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