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Chuck Hawthorne - Silver Line

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Le coincidenze a volte portano a scoprire talenti straordinari, così come è capitato a Chuck Hawthorne, il cui incontro casuale in un aeroporto con Ray Bonneville, musicista canadese dal fiuto eccezionale gli ha aperto le porte per una carriera nel mondo della musica. Una vita passata attraverso mille esperienze, la passione per la musica mai sopita ma confinata ad un hobby senza molte speranze di vederle avverate e poi questo disco, prodotto appunto da Ray Bonneville in quel di Austin, Texas, luogo perfetto dove far nascere queste canzoni dal sapore forte e poetico legate a filo doppio alla grande tradizione del Lone Star State. Vengono subito in mente Guy Clark, Townes Van Zandt, Richard Dobson (che spende parole importanti nei confronti di Chuck Hawthorne), John Prine e un po’ tutta quella serie di troubadours che hanno narrato con magistrale espressività l’animo umano e la vita con i suoi annessi e connessi. “Silver Line” è per molti versi sorprendente: per l’incredibile maturità delle canzoni, per l’approccio sempre ispirato, per il perfetto connubio tra le melodie e gli arrangiamenti senza che si sprechi nemmeno una nota. Ray Bonneville fa un lavoro di grande qualità raccogliendo attorno al protagonista alcuni tra i migliori musicisti della scena roots di Austin, da Gurf Morlix al fiddler Gene Elders, dai tamburi di Rick Richards alle eccellenti armonie vocali di Eliza Gilkyson, centellinando i suoni con certosina esperienza e fornendo il migliore dei supporti alla poetica di Chuck Hawthorne. Naturalmente il protagonista è Chuck Hawthorne con le sue storie, la sua persuasiva capacità narrativa, il suo spiccato ed innato senso della melodia. “Silver Line” quindi è un debutto con i fiocchi, proposto da un artista che rappresenta quanto di meglio possa proporre la canzone d’autore americana, interpretato con una voce suadente ma anche acra, sempre e comunque vibrante. “Silver Line”, “Welding Son Of A Gun”, “Leaving Amarillo”, “Rough Luck”, “Bound To Be Bound”, “Enemy”, “Ashes & Embers”, “The Gospel Hammer”  sono coinvolgenti e appassionanti, il meglio di un disco che si ricorderà a lungo e che speriamo possa far conoscere un vero talento. www.chuckhawthorne.com.
Remo Ricaldone 

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