The
Porter Draw sono una inesauribile ed attivissima band che proviene da
Albuquerque, New Mexico che si è fatta le ossa negli honky tonk bar e nei
piccoli club rock’n’roll grazie alla loro passione per le radici country/folk
spesso accostate alla ruggente esuberanza rock. Naturalmente sul palco sono più
grintosi e ruvidi mentre su disco, come in questo terzo disco omonimo, gli
strumenti acustici rivestono una maggiore importanza e le atmosfere sono più
‘roots’. The Porter Draw hanno condiviso il palco con i Cross Canadian Ragweed
ma anche con i Greensky Bluegrass e i Cadillac Sky, oltre che con i New Riders
Of The Purple Sage, per riflettere le loro attitudini e la loro voglia di
mantenere un piede nel bluegrass più alternativo e rauco e in certo rock delle
radici. Russell James Pyle (chitarra) e Joshua Gingerich (chitarra, armonica e
mandolino) si dividono le parti vocali, ben assecondati da Ben Wood il cui
banjo fa sempre bella mostra in ogni canzone, Dandee Fleming al basso e Joey
Gonzales alla batteria, in un insieme decisamente compatto ed affiatato, sempre
propositivo e godibile. Come detto questo disco è il loro terzo sforzo
discografico ma nei primi mesi di quest’anno sono usciti ben altri due album,
“More Trouble” e “Sets”, a dimostrazione che la band non si ferma un attimo e,
grazie alla propria ‘fan base’, mantiene alta l’attenzione. L’album è veramente
molto intrigante, già dall’iniziale “Judgement Day” che fissa un suono che non
ha un attimo di pausa e di tregua, melodicamente sempre coinvolgente e
pregevole, come convincenti sono l’approccio e le performances. “County Lines”
(con limpide tonalità ‘irish’), “Out On The Highway”, “Farmer’s Prayer”, “One
More Night”, la cover di “I’m On Fire” di Bruce Springsteen (un’altra delle
passioni dei Porter Draw sono le cover), la magnifica e abrasiva “This Town”,
“Bitter Pill” robusta ballata che entra subito sotto pelle e “Home Fries”
arricchiscono un album che è più di una bella sorpresa. www.theporterdraw.com.
Remo Ricaldone
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