
Ci
sono musicisti, non importa quanto bravi, che sono destinati a rimanere in una
‘nicchia’, apprezzati da una ristretta schiera di fans, nonostante il loro
momento (casuale, ma graditissimo) di fama che per breve tempo li ha portati
alla notorietà. E’ successo diversi anni fa a Grayson Capps, figlio dello
scrittore Ronald Everett Capps, con “Love Song For Bobby Long” fortunato film
con John Travolta e Scarlett Johanson la cui colonna sonora ha curato con
grande bravura, arguzia e perizia, per poi quasi inevitabilmente tornare a fare
l’artigiano della musica roots, tra il nativo Alabama (attualmente vive a
Mobile) e New Orleans, sua seconda patria e fonte inesauribile di ispirazione.
Ed è proprio la città della Louisiana a fornire, con le sue tante anime, spunti
eccellenti poi trasposti su disco, tra country/folk, rock, blues e jazz. “Love
Songs, Mermaids And Grappa”, confezionato con amore e grande abilità dalla
nostrana Appaloosa Records può essere la porta di entrata al suo mondo per chi
ancora non conoscesse Grayson Capps e l’occasione, visto che buona parte del
suo catalogo passato è irreperibile, per tornare ad apprezzare la sua vena
compositiva, la sua grande verve e il suo suono decisamente vitale e
divertente. Doppio cd con un primo disco formato da nuove canzoni (o quasi, con
la rivisitazione ispirata all’amata Italia di “Drink A Little Poison” diventata
“Drink A Little Grappa”) e un secondo in cui scorrono canzoni e immagini di
grande fascino prese appunto dai suoi primi dischi, mantenendo alta la tensione
e l’attenzione per tutta l’ora abbondante di ottima musica. Grayson Capps fa
emergere il suo profondo amore per la letteratura ‘sudista’, la sua
fascinazione per scrittori come William Faulkner e Carson McCullers e per i
suoni che hanno reso quelle zone terreno fertile per tutta la musica americana,
dal blues, tagliente e sofferto, alla country music proposta nella sua
accezione più ‘sporca’ e ruvida, fino al soul e al jazz di New Orleans. Ballate
folk come “I See You”, le divagazioni country di “Back To The Country”, il
sinuoso blues sudista di “Get Back Up” e “Coconut Moonshine” con tutto il
fascino di New Orleans, le prime quattro canzoni del secondo disco, racchiudono
tutta l’essenza di Grayson Capps e il suo talento compositivo. Tutto il secondo
disco, quello da cui consiglio di iniziare l’ascolto se ancora non conoscete
Grayson, è comunque superbo, un bellissimo ‘best of’ in cui spiccano
“Lorraine’s Song”, “Highway 42”, la ‘celebre’ “A Love Song For Bobby Long”,
“Wail & Ride”, “Washboard Lisa”, “Cry Me One Tear”, “John The Dagger” e il
rock’n’roll travolgente di “Big Ole Woman”. Il primo disco, pur bello ed
interessante, non può che risultare leggermente inferiore ma conferma un
talento puro, un grande personaggio, Grayson Capps.
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