18:25

Various Artists - Singer Songwriters From Home

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Come dice inequivocabilmente il titolo, questo disco è dedicato a coloro che apprezzano la canzone d’autore, quella particolare forma espressiva che dagli anni sessanta con il boom del folk revival ha sempre più contribuito a formare la coscienza comune attraverso impegno politico e sociale o introspezione personale, tratti autobiografici o la semplice descrizione della realtà che ci circonda, con sullo sfondo paesaggi urbani o di campagna. “Singer Songwriters From Home” vede quattro esempi di tutto ciò, quattro cantautori di diversa estrazione e provenienza ma con il comune denominatore di esprimere attraverso le loro composizioni l’animo umano con intelligenza e accorata passione e genuinità. Di Bob Cheevers abbiamo già parlato su queste ‘pagine’, grande voce che ricorda inevitabilmente Willie Nelson ma assolutamente personale, una manciata di eccellenti dischi con la convinzione di rappresentare con talento la Austin più country e folk. La collaborazione con nomi come Ray Wylie Hubbard, Walt Wilkins, Kevin Welch ci fa capire quanto importante sia la sua musica. Qui sono quattro le canzoni proposte: “These Are My Words” (con le tastiere del mitico Spooner Oldham), “The Legend Of Sleepy Hollow”, “Progress” e “Test Of Fire”, tutte degne di nota e di un ascolto attento e approfondito. Altro nome di rilievo nella scena cantautorale americana è certamente Greg Copeland, californiano, grande amico e collaboratore di Jackson Browne, non molto prolifico ma sempre interessante. Cinque le canzoni presenti in cui è affiancato da alcuni personaggi di assoluta bravura strumentale, dalle chitarre di Greg Leisz nella bella “Roughhouse Boys” in cui spiccano il violino di Gabe Witcher e la fisarmonica di Phil Parlapiano, al mago degli strumenti a corda David Lindley che nobilita “Are You Here” e lo stesso Jackson Browne (con band) che da il suo contributo a”Pretty Girl Rules The World”. Keith Miles è un altro ottimo autore e cantante, ha base a Nashville dove si è creato un buon nome affinando innate doti descrittive e melodiche. “Playing Your Guitar”, “Homeland”, “Kerouac Days”, “Just That Kinda Girl” e “Ask Me Tomorrow” sono l’esempio lampante di tutto questo, grazie anche alla produzione di Jack Sundrud e la presenza del polistrumentista Russ Pahl (steel, acustica, banjo) e di Tammy Rogers al violino. A completare questa ‘line-up’ Barry Ollman, forse il meno noto ma comunque decisamente valido, proveniente da Denver, Colorado. Anche in questo caso le sessions sono arricchite da grandi nomi come Tim O’Brien al mandolino nella notevole “Murmuration”, il bassista di Springsteen Garry Tallent e John Fullbright al piano in “The World Is Your Apple”. Proposta ricca questa che soddisferà chi cerca qualcosa di più profondo nelle canzoni e fa particolare attenzione alle sfumature e all’importanza dei testi, un lavoro tra le cui pieghe troverete qualche ‘pietra preziosa’. 
Remo Ricaldone

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter