Dopo
“1372 Overton Park”, in qualche modo il disco della svolta per i Lucero,
passati da (grande) band in cui rabbia punk e influenze roots si incontravano
in un insieme devastante alle radici sudiste maggiormente in primo piano
smussando certe ‘asperità’ e durezze, Ben Nichols ha dato più spazio
all’aspetto intimista della sua composizione, evidenziando il fatto di
provenire da Memphis, Tennessee ed inserendo anche fiati tipicamente soul e
blues. La band si è ricompattata andando ad incidere nei mitici Ardent Studios
di Memphis e hanno tirato fuori dal clindro un’altra eccellente selezione,
prodotta con estrema bravura ed intelligenza da Ted Hutt, in un insieme in cui
vengono miscelate influenze country, soul e rock come fecero nei primi settanta
gli Stones e, in questi anni band come Balck Crowes e Drive-By Truckers, pur
con sfumature e intenzioni diverse. Più ballate, comunque spesso nervose e
taglienti, e quel senso poetico che non ha mai abbandonato Ben Nichols e che
ora è decisamente più evidente e marcato, con le tastiere di Rick Steff a fare
la parte del leone e segnare gran parte del materiale con il suo tocco
magistrale a piano, organo hammond e wurlitzer. Canzoni come “Went Looking For
Warren Zevon’s Los Angeles” e “I Woke Up In New Orleans” fanno anche capire,
geograficamente, in quale direzione si muovono Ben Nichols e soci, facenso
emergere tutta quella vena romantica e interiore che ora è il loro punto di
forza. “Can’t You Hear Them Howl” è più tirata e trascinante, quasi
‘stonesiana’ e con i fiati di Jim Spake (sax) e Randy Ballard (tromba) a
rafforzare la melodia, “They Called Her Killer” è un altro degli ‘highlights’
dell’album, una melodia vincente con la fisarmonica di Rick Steff a dare quel
tocco in più per renderla una delle cose migliori degli ultimi tempi, “Young
Outlaws” mischia rock e radici rhythm’n’blues, con un sapore anni ’70 che
inebria ricordando i Lynyrd Skynyrd di “Street Survivors” o la miglior Charlie
Daniels Band. “I’m In Love With A Girl”, acustica e limpida, è l’omaggio ad una
cult-band come i Big Star, sempre un riferimento per i Lucero e “My Girl And Me
in ‘93” e “The Man I Was” confermano talento e grande passione, lucidità e
profondità. Tra i dischi dell’anno.
Remo Ricaldone
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