
Quarto
attesissimo disco per una delle più belle realtà della scena musicale tra
Oklahoma e Texas, I Turnpike Troubadours, a distanza di tre anni circa dal
precedente “Goodbye Normal Street”, un album che è rimasto molto a lungo nei
nostri lettori cd. Evan Felker e soci tornano con un altro lavoro che
certamente soddisferà i loro fans e, speriamo, allargherà la cerchia di
appassionati con un’altra serie di canzoni dal forte impatto emotivo e sonoro,
potente, palpitante e vibrante. Assieme al leader troviamo il fiddle di Kyle
Nix, sempre travolgente, le chitarre elettriche e steel di Ryan Engleman,
co-produttore con Matt Wright e una sezione ritmica solida e rocciosa formata
dal bassista RC Edwards e dal batterista Gabriel Pearson, con ospiti
validissimi come John Fullbright, ex membro della band e grande amico dei
Troubadours a fisarmonica, piano, chitarra acustica e banjo e Byron Berline,
storico fiddler dell’Oklahoma già fondatore della Country Gazette, membro dei
Flying Burrito Brothers e figura di assoluto valore nell’ambito bluegrass. Ad
aprire le danze c’è la classica melodia di “The Bird Hunters” e, appena
acclimatati, siamo travolti dalla ruspante e trascinante “The Mercury”, tutta
grinta e sudore. “Down Here” è country music doc, legata profondamente alle
proprie radici ma con la forza espressiva dei giorni nostri mentre “Time Of
Day” è una canzone firmata a quattro mani da Evan Felker e John Fullbright con
ancora fiddle ed elettrica in grande evidenza. “Ringing Of The Year” è una
ballata di pregio, sorretta da chitarre elettriche che formano un bel tappeto sonoro sul quale si
muove il fiddle di Kyle Nix e Evan Felker che ci conduce attraverso un altro
momento topico del disco, “A Little Song” più acustica, rilassata, discorsiva e
piacevolmente acustica, “Long Drive Home” prosegue con ritmi ‘tranquilli’ la
parte centrale dell’album mentre “Easton & Main” e “Bossier City” sono due
riprese dal disco di esordio, due interpretazioni che mostrano quanto siano
cresciuti anche strumentalmente e chi ha avuto la fortuna di vederli dal vivo
può confermare la genuinità e la forza che i Turnpike Troubadours mettono in
ogni nota. “7 Oaks” ha il sapore fresco e pimpante del bluegrass unito con la
ritmica ‘train time’ a rinforzare una canzone divertente e gustosa, “Doreen”
vede ancora Ryan Engleman che ‘fa i numeri’ alla chitarra elettrica e Kyle Nix
che imperversa in un brano che ci lascia esausti e felici, “Fall Out Of Love” è
cantata con grande misura e trasporto, una ballata ricca di pathos. Disco
caldamente consigliato (anche se i lettori di Lone Star Time certamente non
hanno bisogno di incoraggiamenti) e tra i migliori dell’anno.
Remo Ricaldone
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