Leeroy
Stagger arriva dal Canada, dallo Stato del British Columbia per la precisione, ha
ben dieci album al proprio attivo ma, al di la di una buona fama locale, non ha
ancora sfondato e sinceramente è una cosa abbastanza curiosa. Le doti le ha
tutte: un buon songwriting, voce giustamente arrochita, un mix di rock e radici
ottimamente bilanciato. “Dream It All Away” tenta nuovamente la carta di unire
le sue pulsioni rock, retaggio dei suoi ‘anni formativi’ nei clubs del Canada
occidentale e il fascino delle radici country e folk americane che tanti suoi
conterranei hanno coniugato con sapienza. Il disco è decisamente godibile e ben
prodotto e inizia all’insegna del caro vecchio rock’n’roll con una trascinante
“Something Beautiful” e una ‘stonesiana’ “One Perfect Wave” che ha anche
elementi sudisti e lo avvicina a certe cose dei Black Crowes. “Happy Too”
cambia un po’ registro e si affida ad una melodia semplice e fresca,
tipicamente sixties mentre “Living In America” è da considerare tra le migliori
dell’album, a metà strada tra Will Hoge e Rodney Crowell, una deliziosa ballata
elettroacustica in cui si inserisce il fiddle di Kendall Carson. “I Feel It
All” è ancora da sottolineare per grazia e poesia e un break di chitarra
elettrica notevole, “New Music Biz Blues” ricorda gli inizi punk a Vancouver
con una canzone che piuttosto rimanda al Bob Dylan di metà anni sessanta tra
“Highway 61 Revisited” e “Bringing It All back Home”, “Poison The Well” è
grintosa, con una voce filtrata che ricorda il Waits più rumorista e un feeling
più rock e blues, “Dream” placa nuovamente le acque con atmosfere più
riflessive ed interiori. “Ten Long Years” vede ancora protagonista il fiddle di
Kendall Carson in un’altra ballata dal sapore agrodolce, un altro piccolo
gioiellino così come “Angry Young Man” che chiude il disco, ancora acustica,
ancora estremamente efficace. Disco e musicista da conoscere. www.leeroystagger.com.
Remo Ricaldone
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