James
Dunning è a mio parere uno dei più ispirati tra gli attuali protagonisti della
scena musicale texana, autore, cantante e chitarrista che negli anni ha
mostrato qualità e talento guidando i Lost Immigrants attraverso dischi di
eccellente fattura. Dopo i tre ep della serie “An Americana Primer” i Lost
Immigrants tornano alla dimensione live per la seconda volta, la loro forma più
efficace, significativa e passionale. Rispetto a “Baptized: Live From The Hill
Country” molto è cambiato; innanzitutto la band che supporta James Dunning ora
composta dal bassista Eric McGinnis, dal tastierista Ryan Pool e dal batterista
Chad Stewart, poi il repertorio, tutto originale, inevitabilmente più ampio e
ricco, senza l’inserimento di cover e di ‘citazioni’ che avevano caratterizzato
il loro album numero due. Come dice il titolo il disco è stato inciso al White
Elephant Saloon di Fort Worth di fronte ad un pubblico caldo ed attento, in
un’atmosfera perfetta per proporre il mix di rock e radici tipico dei Lost
Immigrants. 78 minuti abbondanti dove si alternano country music e rock’n’roll
nella più classica formula texana, una sequenza assolutamente vincente che si
apre con “Gone” e si chiude con “Leaving Laredo” e che in molti momenti porta
le canzoni ad ampliarsi e a fondersi in un insieme godibilissimo. “Baptized By
Texas”, “Jean Harlow” e “Let’s Drive” che sfocia in “Evangeline” e sfiora i
dieci minuti vedono la band arricchire le melodie originarie con gusto ed
intelligenza. Da sottolineare ancora la magnifica “My Last Name”, il divertente
honky tonk di “You Can’t Kill George Jones” e poi “Rolling Stone”, “Abilene”,
“AM Radio” e le limpide “Angel Wings” (dal trittico “An Americana Primer”) e
“Great Big Wheel” a rendere questo “Live At The White Elephant Saloon” disco
prezioso e immancabile nella collezione degli appassionati di Texas Music. I
Lost Immigrants ne incarnano il lato più propositivo, talvolta romantico,
acustico e country, talvolta grintoso, solido ed elettrico. Merito
dell’inossidabile James Dunning che guida con mano sicura questa band che mi sento
di consigliare caldamente. www.lostimmigrants.com.
Remo Ricaldone
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