Alyssa
e Doug Graham sono una collaudata coppia che con questo secondo album
intitolato “Glory Bound” si pone tra le cose più intriganti e potenti uscite
dall’Oklahoma in questi ultimi tempi. Prodotto ed inciso nel cuore di una terra
che negli anni ha proposto innumerevoli grandi acts, “Glory Bound” vede dietro
alla consolle l’eccellente Wes Sharon (già con John Fullbright e Parker
Millsap, due tra i nomi più importanti fuorusciti dalla fucina di talenti
dell’Oklahoma) che impreziosisce il suono, grazie anche alla presenza di nomi
come Ryan Engleman alle chitarre elettriche e steel e Gabe Pearson alla
batteria (entrambi membri dei Turnpike Troubadours), Byron Berline al fiddle
(icona bluegrass ma con storiche collaborazioni nel mondo rock, con Rolling
Stones e poi con i Flying Burrito Brothers), John Fullbright a piano, chitarra
e armonica, Dan Walker a piano, organo e fisarmonica e lo stesso producer a
basso e percussioni. Un combo che viaggia a mille all’ora, preciso, pungente,
potente. Tutte le canzoni sono firmate dagli stessi Grahams, con l’aiuto
dell’amico di infanzia Bryan McCann in un pregevole insieme al tempo stesso
coeso e variegato, ispirato e multiforme, tra country music, rock, folk e
spruzzate ‘southern’. Il 2016 è l’anno più importante nella carriera della
coppia, con un film documento sulle canzoni ispirate ai treni intitolato
“Rattle The Hocks” diretto e prodotto da Cody Dickinson dei North Mississippi
All Stars e un’attività live intensissima. Tornando a “Glory Bound” una delle
caratteristiche è senz’altro la voce di Alyssa Graham, protagonista con una
voce estremamente potente e modulata, vero perno sul quale ruotano le dodici
canzoni, tutte interessanti e trascinanti. La canzone che dà il titolo alla raccolta
è posta in cima alla selezione e subito porta, con il suo ritmo e la sua
possanza, la vera country music al centro dell’attenzione. Grande sezione
ritmica e le chitarre elettriche di Ryan Engleman che esaltano. “Gambling Girl”
aggiunge rock e blues in buone dosi e mantiene alto il ritmo mentre “Blow Wind
Blow” è uno dei gioielli contenuti in questo album, una melodia fiera ed
orgogliosa di chiara impronta folk ma sostenuta da un arrangiamento potente e
ancora il fiddle di Byron Berline, una ballata con i ‘controfiocchi’. “Lay Me
Down” è più tenue e dolce con accenti gospel assolutamente affascinanti e
un’ennesima interpretazione vocale da incorniciare, “Kansas City” è invece un
irresistibile bluegrass in cui Byron Berline ‘torna a casa’ mostrando, nonostante
gli anni, doti straordinarie. “Mama” è
ancora country-gospel con il bel dobro di Doug Graham e una melodia molto
tradizionale, in “The Wild One” aleggia lo spirito della Band di Robbie
Robertson in una ballata ariosa e decisamente coinvolgente, “Griggstown” rappresenta
un altro ‘highlight’, country music e folk amalgamati alla perfezione.
“Biscuits” con la sua grazia acustica e il suo indolente piglio country-blues,
il duetto tra piano e dobro, descrive benissimo i suoni e il mood sudista,
“Borderlands” si colora naturalmente di Messico ma rimane una splendia country
ballad, una delle più belle del disco, elegante e pregnante, così come “The
Spinner” impreziosita dalla pedal steel di Ryan Engleman e interpretata con il
cuore da Alyssa Graham. Chiude un album da ricordare “Promised Land”, degna
conclusione con freschezza, grande sincerità e una country music come dovrebbe
sempre essere concepita e suonata. Cinque stelle. www.TheGrahamsMusic.net.
Remo Ricaldone
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