Ancora una volta l’Oklahoma ci regala
un personaggio da tenere d’occhio, un nome relativamente nuovo (ha esordito
‘solo’ nel 2013) ma capace di condensare i suoni sudisti, dal rock al blues, dal
country al soul, con grande efficacia e bravura. Il musicista di McAlester sa
come scrivere, è dotato di una voce personale e “These American Blues” mostra
una maturità e un talento veramente eccellenti. La produzione di Jimmy LaFave,
la magia degli storici Cedar Creek Studios in terra texana, la presenza di
ottimi nomi come Radoslav Lorkovic alle tastiere, Tim Easton e Seth Lee Jones
alle chitarre e David Leach al basso (per citare i più significativi) sono le
armi vincenti per una serie di canzoni dalle melodie contagiose e intense,
presentate con piglio sicuro ed impeccabile. La title-track apre il disco con
grinta e il ‘tiro’ giusto, perfetta per introdurre il personaggio, tra Ryan
Bingham e alcune cose di John Hiatt, “Ain’t The Man To Tell You So” è una
ballata elegante con venature ‘southern’, profumata di soul, interpretata con
il cuore, così come la seguente “Steal Me” con Sam Cooke come riferimento.
“Wrong Way To Hold A Man” è un altro momento di grande fascino,
elettroacustica, con inflessioni folk ma anche con uno spirito rock sempre
presente, “Gonna Be A Long Day” presenta tratti country con una melodia aperta
e nitida e un intreccio di chitarra slide e tastiere splendido. L’album
prosegue con interpretazioni sempre convincenti e brani dalla ottima fattura,
con la solida “I’m Behind Ya”, “Waiting Game” poetica e intensa ballata, il
godibilissimo country blues “Don’t Care
None (But I Used To)”, “Central Time” tra le più rockeggianti dell’album e la
chiusura affidata alla accorata “Love Comes Around” quali momenti da
sottolineare in un lavoro che pone Levi Parham tra le migliori nuove leve della
scena ‘oklahoman’. www.leviparham.com
Remo Ricaldone
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