Sesto
album per Trevor Alguire, songwriter canadese tra i più brillanti ed
interessanti, sempre in prima fila nel panorama roots a nord degli States. La
sorpresa sta nella continua eccellente qualità dei suoi dischi, perfettamente
in bilico tra acustico ed elettrico con un suono che rimanda alle pagine più
belle dell’alternative country degli anni in cui emerse questa voglia di
rileggere le radici del suono country e folk in maniera più asciutta, viva,
reale. “Perish In The Light” segue con regolarità due ottimi lavori come “Till
Sorrow Begins To Call” e “Miles Away”, entrambi già recensiti su queste pagine
e come nei precedenti la vena appassionata e poetica di Trevor Alguire emerge
con forza. L’intera produzione dell’album è saldamente nelle mani dello stesso
Trevor e mai come in questo caso gli arrangiamenti sono ponderati e ricchi di
colorazioni, dal violino nelle mani di Miranda Mulholland (protagonista con i
Great Lake Swimmers, anch’essi canadesi) alla pedal steel del bravissimo Bob
Egan (spesso con i Blue Rodeo, altra grande realtà spesso accostata ai lavori
di Mr. Alguire), dalle tastiere di Jesse O’Brien alle chitarre di Chris
Gauthier. Disco questo contraddistinto da una notevole coesione e da una
qualità generale sopra la media in cui non è facile estrapolare un brano
piuttosto che un altro. Una spanna sopra comunque risultano il commovente
duetto con Catherine MacLellan nella splendida “My Sweet Rosetta”, l’apertura
affidata a “The Ghost Of Him”, la pulsante ed elettrica, condotta dal violino,
“Flash Flood” che potrebbe far parte del repertorio dei Turnpike Troubadours
tanto per fare un nome, “Wasted Ways” ballata sopraffina, “I’ll Be Who I Am”
solida e classica country ballad e “Wasting My Time With You” dal forte sapore
texano. Una selezione impeccabile che conferma tutta la bontà di un genuino
troubadour, un nome da conoscere e da affiancare al meglio della musica delle
radici di questi anni. www.trevoralguire.com.
Remo Ricaldone
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