E’
ormai da alcuni anni che Brigitte DeMeyer e Will Kimbrough hanno cominciato a
collaborare, diventando grandi amici e condividendo le loro visioni musicali,
ma solo ora hanno deciso il grande passo incidendo il loro primo disco
in coppia, inserendosi in quello spazio del panorama roots americano che vede
Buddy & Julie Miller, le recenti esperienze di Emmylou Harris e Rodney
Crowell e di Steve Earle e Shawn Colvin come riferimento. Tutto quello che è
dentro a quell’incredibile ‘calderone’ di suoni che è la musica delle radici a
stelle e strisce, dal folk al blues, dalla country music al rock, dal gospel al
jazz primigenio entrano nello stile della coppia e tutte queste inflessioni le troviamo in
questo variegato ed interessante “Mockingbird Soul”. La strabiliante tecnica
strumentale di Will Kimbrough, cresciuto a Mobile, Alabama e diventato con gli
anni tra i più richiesti sidemen della scena, una personalità formata
dall’amore per Beatles, JJ Cale, Allman Brothers Band, ZZ Top e Lightning
Hopkins e la grintosa ‘California girl’ appassionata di Sud con tutte le sue implicazioni sonore, una voce strepitosa e perfetta per interpretare questo
repertorio, formano un duo tra i più intriganti di questi ultimi tempi e garanzia di genuinità e spontaneità. “Mockingbird Soul” ha un impianto
principalmente acustico ma che non disdegna l’inserimento di pochi ma mirati
ospiti, dal basso acustico di Chris Donohue alle percussioni di Jano Rix che
colorano l’introduttiva “Everything”, uno dei momenti più significativi del
disco. La differenza nel rendere questo lavoro consigliato caldamente la fanno
le chitarre di Will Kimbrough, sempre ispiratissime e ricche di pathos e le
performance vocali di Miss DeMeyer, affascinanti e ricche di soul, a partire
dalla splendida “Mockingbird Soul”, vicina alle cose migliori di Bonnie
Raitt. Poi è tutto un viaggiare sulle strade del ‘deep South’ attraverso
Nashville (la loro città adottiva), Mobile, New Orleans, il Delta e i suoi
misteriosi ‘swamps’, guidati da una coppia perfetta nell’ispirazione e che
continuamente stimola l’ascoltatore. Da “Broken Fences” a “Little Easy”, da
“The Juke” a “I Can Hear Your Voice” che mi viene naturale associare alle
migliori ballate di Rodney Crowell, fino alla struggente “Carpet Bagger’s
Lullaby” con un’altra eccellente performance di Brigitte DeMeyer e al delizioso
country blues “Running Round” che vede protagonista Will Kimbrough, l’album
coinvolge ed emoziona senza distinzioni di genere, in un unico evocativo mondo.
Remo Ricaldone
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