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Randy Thompson - War, Peace, Love, Fear

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Nonostante sia attivo discograficamente da tre decadi, Randy Thompson ha inciso solo una manciata di dischi (sette, per la precisione) che però lo hanno confermato tra i più genuini esponenti di quei suoni che prendono spunto dal retaggio country ma lo declinano in maniera fresca, spontanea, personale. Avevamo lasciato il musicista di Clifton, Virginia con il suo disco intitolato “Collected” del 2012, lavoro con il quale Randy aveva mostrato una maturità notevole e una forma artistica di prima qualità ma purtroppo quello che ha impedito un’ulteriore affermazione nel music business è la mancata regolarità nelle incisioni, ben cinque anni da quel bel capitolo. L’instancabile attività live lo ha comunque mantenuto in gran forma e i tour al di qua e al di la dell’Atlantico hanno forgiato questo nuovo, eccellente “War, Peace, Love, Fear”. Randy Thompson emerge nuovamente con queste nuove nove canzoni che si collocano perfettamente nell’atmosfera di questi anni, con tutte le contraddizioni, i sentimenti, le paure e le speranze di tutti noi. Con una grande tecnica chitarristica, sia all’acustica che all’elettrica, un talento compositivo non scalfito dagli anni e un approccio sempre positivo e coerente, Randy ha costruito una selezione senza cedimenti o noia, a partire dalla solida e corposa “Midnight Blue”. Rock e radici si miscelano nella seguente “Better Not Get Me Started”, con tutti quei sapori sudisti che sono una sua caratteristica peculiare e con ancora eccellenti incroci chitarristici mentre “Forever On My Mind” ha l’andamento morbido della ballata acustica e una melodia che appassiona. “All Good Now” pesca nella country music più sincera proponendo una magnifica slide guitar che personalmente ricorda il miglior Sonny Landreth e, inevitabilmente grazie ad un bel fiddle, ci porta verso la Louisiana e i suoi colori. “Last Letter Home” è nuovamente ispirata alla tradizione, deliziosamente acustica e struggente nella melodia, con un prezioso mandolino a caratterizzarla, “What Side Are You On” è più aggressiva e orgogliosa con un andamento magari non originalissimo ma convincente ed efficace, con la presenza di un banjo a conferma di indissolubili legami con le proprie radici. Con la country music nel proprio cuore, Randy Thompson ci regala una  superba “Someday Soon” e a seguire una “Drown In The Mainstream” dall’inossidabile spirito rock, vicino alle pulsioni rock di un grande come Joe Ely al quale si avvicina come assonanze. “33rd Of August” che chiude l’album fa invece rivivere la più classica country music texana con una canzone che rimanda a personaggi  imprescindibili come Waylon, Willie, Guy Clark o Jerry Jeff Walker, tutti nomi che vengono in mente ascoltando questo piccolo gioiellino. Degna chiusura per un disco godibile che si spera venga presto bissato. www.randythompson.net.
Remo Ricaldone 

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