18:36

Peter Rowan - Texican Badman

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Peter Rowan occupa un posto importantissimo nell’ambito della musica delle radici americana con la sua caleidoscopica personalità e la sua carriera così ampia, diversificata e ancora oggi sinonimo di qualità sopraffina. Country music, rock, tex-mex, folk, bluegrass e tanto altro hanno caratterizzato le molte decadi di un artista quantomai lucido e genuino con qualsiasi suono. “Texican Badman” è una preziosa e significativa ristampa che riporta alla luce un capitolo importante legato al nostro Paese dove conta molti fans e dove si è più volte esibito in concerto. L’album in questione, pubblicato dalla Appaloosa nel lontano 1980, si avvale di un cast di eccezione che comprende Jerry Garcia e il drummer Bill Kreutzmann dei Grateful Dead, il mandolinista extraordinaire David Grisman, il genio della fisarmonica Flaco Jimenez che con Hugo Gonzalez al bajo sexto e Isaac Garcia alla batteria rappresenta l’anima tex-mex del disco, i fratelli Chris e Lorin Rowan alle armonie vocali, il bassista John Kahn compagno di Peter Rowan in numerose avventure tra le quali quella del supergruppo Old & In The Way e Jimmy Fuller alla pedal steel guitar. Ad aprire questa selezione c’è una “Sweet Melinda” che subito ci porta nei territori dei Grateful Dead con la classica chitarra elettrica di Jerry Garcia che guida da par suo una nitida melodia firmata dallo stesso Peter Rowan.  Grande rilievo hanno poi ben quattro canzoni firmate dal grande Terry Allen, genio texano (anche se nato a Wichita, Kansas) le cui composizioni rappresentano come poche la vera essenza di una terra così unica e particolare: “Four Corners”, “A Vacant Sea”, la title-track “Texican Badman” e “What Of Alicia” sono altrettanti significativi quadretti acustici della più profonda provincia texana, così come la ‘mexican flavored’ “Squeeze Box Man” riporta in vita il turgido suono elettrico di musicisti come Doug Sahm o i Texas Tornados. Anche “I Can’t Help It”, rilettura di un vecchio classico di Hank Williams Sr., gode di un arrangiamento con tanto di fisarmonica che ricorda il Ry Cooder più vicino al ‘border’ mentre il trittico finale, firmato dallo stesso Rowan, si segnala per ottima qualità e scrittura brillante. “While The Ocean Roars”, la ancora ‘Grateful Dead style’ “Awake My Love” e “On The Blue Horizon”, eccellente, chiudono un disco godibilmente attuale e degno di essere ricordato e riassaporato.

Remo Ricaldone

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter