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Kurt Deemer Band - Gaslight

Pubblicato da Remo Ricaldone |



Regolari e puntuali protagonisti delle notti musicali nell’area tra Washington, D.C. e Baltimora, la Kurt Deemer Band si presenta come fresca realtà nel panorama tra il classic rock di Tom Petty e certo alternative country. “Gaslight” è il loro convincente debutto discografico dopo una lunga gavetta caratterizzata da innumerevoli concerti e l’affinamento di un songwriting giunto ad una completa maturazione. Pedal steel e il caratteristico organo hammond sono le peculiarità dei loro arrangiamenti, brillanti ed efficaci, scorrevoli e piacevolissimi. Il songbook proposto da Kurt Deemer e il suo robusto lavoro chitarristico stanno alla base di un risultato veramente positivo, con temi cari come disillusione e redenzione, la determinazione a perseverare nel proprio percorso personale nonostante le quotidiane difficoltà e la speranza alla fine di ogni canzone. Alle spalle del leader  ci sono il batterista inglese Steve Rose, sempre preciso e solido, i bassisti Matt Wilschke e Kris Maher ad alternarsi mentre gli assoli chitarristici sono del bravo John Christensen, le tastiere e la pedal steel di Roy Bell. La canzone che dà il titolo a questo album è quella che subito colpisce per attrattiva e fascino, un brano il cui andamento non è certo originalissimo ma gode di un’interpretazione di classe e cuore. “Burningman” è un altro momento topico, scorrevole, corale ed incisivo, “She Breaks” è ‘tompettyana’ fino al midollo con l’aggiunta di una pedal steel che dona corpo e fascino alla melodia mentre “Come Close”  bissa l’amore per il musicista di Gainesville, Florida. Da segnalare ancora, in un lavoro importante come coesione e vigore, “28 Days” con un bell’intro di pedal steel e armonica, “Unspoken” e poi ancora “Kiss Off The Night”, un trittico che chiude in bellezza tra rock e radici. Una nuova buona band da seguire.
Remo Ricaldone

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