Tra
le più belle ed importanti voci della canzone d’autore roots in circolazione,
Tim Grimm vanta una carriera tutto sommato parca ma ricca di gioiellini ai
quali va ad aggiungersi questo “A Stranger In This Time”, disco legato a filo
doppio alla propria terra (l’Indiana, centro e non solo geograficamente dell’American
Heartland) in cui tutte le canzoni vanno ad inserirsi formando una raccolta ‘a
km. zero’ genuina e sincera. Personalità estremamente variegata, grande storyteller
e musicista, Tim Grimm da anni è tornato nelle colline del suo Stato natale
gestendo una fattoria e proponendo una serie di magnifici acquerelli sonori,
quadretti di provincia che solo gente come John Gorka, Chris Knight, la
conterranea ed amica Carrie Newcomer e pochi altri riescono a rendere così veri,
diretti e cristallini. Per la prima volta Tim coinvolge nel processo di
registrazione l’intera famiglia, rafforzando così quanto detto in precedenza e
dando spazio ad emozioni pure e musicalità che partono dal patrimonio folk per
abbracciare country, blues e certo roots rock. La moglie Jan Lucas Grimm, la
sua voce e la sua armonica danno l’appassionato tocco femminile a questi suoni,
i figli Connor al basso e Jackson a chitarre acustiche ed elettriche, banjo e
mandolino conferiscono invece sostanza strumentale e cuore, con l’aggiunta
delle precise percussioni di Hannah Linn e del fiddle di Diederik Van Wassenaer
a completare un quadro nel quale tutto, sfumature e contorni, è impeccabilmente
poetico. Per entrare nel mondo di Tim Grimm basta accostarsi alle prime note
dell’apertura affidata a “These Rolling Hills”, ai versi che recitano ‘I come
from these rollin’ hills, my feet know the path I walked when I was a kid…’,
mentre la seguente “Gonna Be Great” recitata con grande trasporto, mi ricorda
le cose migliori di un Leonard Cohen e l’intensa “Black Snake” contiene la
forza narrativa di un Chris Knight o del più recente John Mellencamp. Deliziose
per melodie e performances sono poi “Hard Road”, “The Hungry Grass”, “So Strong”,
“Over Hill And Dale”, tutti momenti che trasudano amore, nostalgia e ricordi
radicati nel suolo nativo. Un percorso questo che, circolarmente come un
romanzo di William Least Heat-Moon, appassiona l’ascoltatore portandolo per
mano a conoscere personaggi dal fascino universale pur in un contesto
assolutamente americano. “A Stranger In This Time” rappresenta uno degli apici
compositivi di Tim Grimm e, in concomitanza con un nuovo tour italiano, esce
per la ‘nostra’ benemerita Appaloosa, con tanto di testi originali e traduzioni
a fronte. Consigliato caldamente.
Remo Ricaldone
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