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June Star - Sleeping With The Lights On

Pubblicato da Remo Ricaldone |

Andrew Grimm e soci tornano con un album che, a dispetto della copertina decisamente poco attraente e di una produzione ‘homemade’ che limita di fatto la sua diffusione, merita di essere conosciuto ed apprezzato. La band del Maryland, di fatto un trio ora con Andrew Grimm a chitarre, banjo e armonica, Andy Bopp al basso e Kurt Celtnieks alla batteria, si appresta a celebrare i ventanni di attività (il prossimo anno per la verità) con un disco forte ed orgoglioso che si può tranquillamente accostare a Son Volt, Long Ryders, Drive By-Truckers, Chris Knight e Steve Earle per affinità elettive e per quella visione sofferta, lucida, tormentata e schietta dell’America delle ‘strade blu’ e delle storie ordinarie di provincia. Country music e rock uniti indissolubilmente sotto l’egida di un personaggio come Andrew Grimm dalle radici musicali e letterarie più nobili ed intelligenti. Dodici istantanee dalle tonalità che variano dalla ballata acustica al febbricitante rock, dodici performance vere e passionali che formano un lavoro che riserverà grandi soddisfazioni agli appassionati dei nomi citati in precedenza. “Telegraph” si insinua in punta di piedi ed introduce l’album che ben presto prende corpo con brani come “Cinnamon” in cui rivivono le atmosfere tipicamente roots-rock dei Long Ryders, “Smoke And Diesel” gioiellino semi-acustico che starebbe benissimo nel repertorio dei Son Volt di Jay Farrar con cui Andrew Grimm condivide lo stesso timbro vocale e taglio interpretativo, “Faithless” dalla melodia cristallina, la lunga e jam elettrica di “Engine” che ricorda il buon vecchio Neil Young, “You’re Still Here” sofferta e dolente ma magnifica. Energia e poesia, sferzate elettriche e dolci arpeggi acustici, un dualismo che risulta vincente e che ci consegna una band (al dodicesimo album!) sempre più convincente e sicura. Caldamente consigliato.
Remo Ricaldone


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