Texano
di Houston, Jordi Baizan ha la multiculturalità nel dna, a partire dalle sue
radici catalane e dal matrimonio che l’ha visto sposare una ragazza messicana. Un
retaggio culturale che non manca di emergere, pur in un contesto cantautorale
tra folk e country, in questo suo esordio solista intitolato “Like The First
Time”, disco breve (solo sei i brani per un totale che supera di poco i venti
minuti) ma ricco di spunti interessanti che lo rendono musicista dalle ottime
prospettive future. Relativamente da poco si è rimesso ‘on the road’ dopo aver
cresciuto due figli e aver suonato in una band locale di Americana e rock con
la quale ha inciso tre album e ha già ricevuto riconoscimenti per una piacevole
vena acustica e dal gusto spesso autobiografico. Le sue doti compositive ed
interpretative le possiamo apprezzare attraverso canzoni che hanno intrigato
gente come Lloyd Maines e Chris Gage che appaiono in queste sessions lasciando
il segno con la loro classe unica, il primo a dobro e chitarra slide, il
secondo a tastiere e accordion. In più c’è da sottolineare il contributo di
‘Ren’ Renfree (chitarra acustica, mandolino e sezione ritmica) e Steve Thomas
(fiddle) ad arricchire un suono acustico si ma pieno e ben strutturato. La
media qualitativa è molto buona ma mi piace rimarcare l’intensità di
“Meyerland” e di “Lazy”, mentre “All That We Need Is A Bridge” e “Red By The
River” hanno dalla loro poesia e pathos. Queste di Jordi Baizan sono comunque
canzoni mature e complete che chiedono solo di essere ascoltate e riascoltate.
Noi intanto aspettiamo un disco magari di maggiore lunghezza. www.jordibaizan.com.
Remo Ricaldone
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