Quattro
anni di silenzio discografico possono essere molti in tempi in cui si cercano
sempre nuove produzioni e nuovi stimoli, ma quando personaggi come John Gorka
tornano ad incidere è come ritrovare vecchi amici e le stesse grandi emozioni
del passato. Il (quasi) sessantenne cantautore del New Jersey ora residente nel
‘profondo Nord’ statunitense riempie questo vuoto con un disco intenso dal
titolo “True In Time”, significativo e assolutamente reale. La sincerità e la
profondità poetica di John Gorka lo hanno fatto apprezzare da coloro che
cercano nella canzone qualcosa di più della semplice e superficiale
orecchiabilità ma apprezzano le mille sfumature insite in una voce calda come
la sua e nelle storie autentiche che ci ha sempre presentato. Anche qui
troviamo il talento di un puro storyteller, le tante ispirazioni che ne hanno
forgiato la personalità tra folk, blues e country, le performance genuine e
sincere. Il filo rosso che cuce le dodici canzoni del disco passa attraverso
una “Nazarene Guitar” dalla eccellente
melodia e caratterizzata dalla pedal steel di Joe Savage, dalla ‘border ballad’
“Arroyo Seco” uno degli highlights di questo lavoro, dalle colorazioni blues di
“Tattoed”, dalla cristallina purezza folk di “Mennonite Girl” con le armonie
vocali di Jonatha Brooke, da “Crowded Heart” che ci regala una classica ballata
del suo repertorio, da una “Red Eye & Roses” country-folk di classe, dagli
struggenti ricordi dei grandi bluesmen del passato di “Blues With A Rising Sun”
su un’accorata melodia folk e dalla scorrevole country music di “The Ballad Of
Iris & Pearl” in cui vengono questa volta ricordati i grandi nomi del genere. “True In Time”, per chi ha già avuto modo di conoscere la musica di
John Gorka, confermerà quanto di buono è stato fatto nel corso di una carriera
lunga e irreprensibile, per gli altri un’occasione ghiotta per approcciare la
musicalità di uno degli artisti più sensibili della musica d’autore americana.
Remo Ricaldone
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