Nata
nel Connecticut e con una buona fan-base in tutto il New England, Kerri Powers
è una cantautrice di grande efficacia e sensibilità, attratta fortemente dai
suoni anni settanta e capace di risultare sempre profondamente credibile nel
raccontare storie in cui messaggi di sentimenti universali si mischiano ad
inevitabili tratti autobiografici. Da sempre innamorata della musica, Kerri ha
potuto intraprendere la carriera artistica solo dopo aver dato la precedenza
alla vita privata, matrimonio e figli, riuscendo comunque a raggiungere il
pubblico che segue canzone d’autore e ‘americana’ grazie a grandi doti
espressive. "Starseeds" è il perfetto veicolo per conoscere la sua
musica e la sua personalità, la ghiotta occasione per apprezzare un eccellente
‘songbook’ originale e le sue doti di interprete. “Peeping Tom” porta subito
grandi emozioni con un ‘pickin’’ chitarristico gustoso e tipicamente bluesy, un
voce sinuosa ed affascinante e un irresistibile feeling sudista, seguito da una
più nostalgica “Somewhere On The Vine” che ha il sapore dei classici,
ricordando il miglior Kris Kristofferson grazie ad un notevole appeal country.
“Bicycle Man” riporta le atmosfere verso un blues sporco ed estremamente
affascinante, eccellente slide che guida la melodia e Kerri Powers che una
volta di più ‘vive’ la storia raccontata, “Polly” è invece la prima cover, una
melodia magnifica scritta da Gene Clark che faceva parte del repertorio Dillard
& Clark e qui ripresa con grande cuore ed anima. Tra i capolavori del
disco, definitivamente. “Mine The River” è elettrica e potente, sempre
tipicamente anni settanta con forti influenze soul e gospel, “Free Bird Flying”
è decisamente più intima e accorata grazie ad un ‘mood’ contraddistinto da un
arpeggio di acustico delicato e poetico e da una performance vocale intensa, “Moon
‘n Stars” è di una bellezza scarna ed essenziale e proprio per questo più
profonda, con Kerri Powers che canta con una carica veramente sensuale. Il
trittico che ci porta verso la conclusione dell’album è formato dalla solida
melodia di “Rocking Boat” le cui coordinate sono tra country e soul, da una
“Grace And Harmony” che prende ancora spunto dal ‘southern sound’ più profondo
e dalla seconda cover, una “Can’t Find My Way Home” dal repertorio Blind Faith
che non finisce mai di stupire per freschezza e adamantina bellezza, mai
scalfita dal passare degli anni. Kerri la fa sua con sicurezza e naturalezza
confermando quanto la sua voce sia personale e intrigante. Un’artista da
conoscere.
Remo Ricaldone
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