Bobbo
Byrnes, sempre infaticabile con le sue molteplici attività in qualità di front
man di band come Riddle & The Stars e The Fallen Stars o come solista,
bissa il suo interessante “Motel Americana” con questo “Two Sides To This Town”
che, oltre che confermare ottime doti, ci porta per mano in quel caleidoscopico
mondo che è il panorama ‘americana’. Tra Green On Red e Jayhawks, Uncle Tupelo
e il più nobile cantautorato tra rocke e radici, Bobbo riprende cover di
qualità e le affianca ad un ‘songwriting’ decisamente efficace, sempre in
bilico tra acustico ed elettrico, tra l’urgenza di certo rock e la suadente
delicatezza delle ballate country/folk. Qui vengono citati e ripresi due nomi
che Bobbo Byrnes ama ed apprezza, Chris Knight con una ottima “Jealous Kind” e
Matthew Ryan con “Dam”, dando sempre l’impressione di credibilità e personalità
nel rendere proprie canzoni altrui. Due cover azzeccate alle quali si possono
affiancare le iniziali “Angelia” e “Heart Like Mine” dall’afflato roots e la splendida ballata elettrica intitolata
“Glad” dove affilate chitarre elettriche sferzano l’aria pur in una dimensione
di tangibile e accorata poesia. “Massachussetts” è un’altra boccata d’aria
fresca, un midtempo magari non originalissimo ma denso di passione e genuinità,
un duetto (con Tracy Byrnes, anche al basso) di qualità, “Welfare Cadillac” si
veste un po’ di soul con fiati e organo a dare calore al tutto, “Last Hurrah”
invece riprende tonalità più acustiche e country con una melodia tra le
migliori del disco. A completare un album comunque succinto ed essenziale ci
sono “Summer Wine”, ballata elettrica che a me ricorda alcune cose di Neil
Young negli anni settanta e “Vegas”, più spedita e trascinante, con ancora i
Green On Red nel cuore. Un lavoro questo che dimostra quanto Bobbo Byrnes abbia
da raccontare in termini di storie di
sensazioni. Una vita vissuta intensamente.
Remo Ricaldone
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