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Greg Hawks - I Think It's Time

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Una delle più piacevoli sorprese di questo 2018, “I Think It’s Time” è l’ultimo sforzo solista in ordine di tempo per Greg Hawks, polistrumentista ed autore proveniente da Chapel Hill, North Carolina, ispiratissimo e talentuoso artista che con le canzoni inserite nell’album in questione ha metabolizzato alla perfezione tutte le sue molteplici influenze. Cresciuto e maturato attraverso l’amore nei confronti di country music, rock, pop e soul, Greg Hawks è in possesso di una voce dalle eccellenti tonalità e sfumature, una bravura chitarristica con pochi eguali e una scrittura decisamente brillante. Se dal punto di vista delle liriche c’è uno sguardo preoccupato e negativo per la piega politica di questi ultimi tempi negli States, da quello strettamente musicale la cristallina bellezza delle melodie rende “I Think It’s Time” un disco ampiamente positivo e bilanciato ottimamente nelle diverse inflessioni, risultando infine godibile oltre misura. Greg riesce al tempo stesso a risultare personale e derivativo, capace di condensare negli undici brani dell’album un’intensità e una particolarità notevoli, ricordando di volta in volta le ballate di Tom Petty, le spigliate radici country di Dwight Yoakam, la profondità dell’ultimo Johnny Cash e la brillantezza degli storici Big Star di Alex Chilton, alfieri del sud tra rock e soul. La semplice bellezza delle melodie, gli intrecci chitarristici sempre di grande ‘appeal’, performance vocali di grande impatto emotivo sono tra le qualità di queste sessions, a creare un insieme scorrevole e più che soddisfacente, senza pause, dall’iniziale “So Lonely” alla conclusiva “Another Possibility”, con la collaborazione in fase di mixing da parte di Chris Stamey (il cui nome è legato ai dB’s, allo stesso Alex Chilton e ai Whiskeytown) e con gli interventi alla pedal steel di Allyn Love. “From One To The Other Extreme” ha nel dna la country music di icone del genere come Buck Owens o George Jones mentre la più impegnata (politicamente e socialmente) è certamente “The King Of Hate”, ballata più acustica che ricorda la ‘west coast’ degli anni settanta. “I Think It’s Time” (la canzone) è più rilassata, con un ‘gioco’ di chitarre ancora efficace, così come la seguente “Things I Did Not Say” che riporta in primo piano una country music pregevolissima. E’ un viaggio colorato e vivido quello di Greg Hawks, quello di un musicista che ha ancora molto da dare a coloro che ancora si emozionano quando ascoltano i suoni roots. Uno dei dischi più godibili di questi mesi.
Remo Ricaldone

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