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Caitlin Canty - Motel Bouquet

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Nata in Vermont ma dal 2015 residente ad East Nashville, Caitlin Canty è una delle più belle voci emerse negli ultimi anni nel panorama roots. Autrice di ottimo livello, Caitlin ha lavorato con alcuni dei migliori songwriters americani come Jeffrey Foucault che le ha prodotto l’album intitolato “Reckless Skyline”, il suo secondo sforzo solista, con il seguente “Lost In The Valley” e questo ultimo “Motel Bouquet” a confermare una vena artistica in grande crescita. I suoni sono in perfetto equilibrio tra country music e folk, con una strumentazione deliziosamente elettro-acustica, merito della eccellente produzione di Noam Pikelny dei Punch Brothers e di una session di registrazione tenutasi a Nashville e durata solo tre giorni, segno di grande imediatezza e freschezza. La band che accompagna Caitlin Canty in queste canzoni, oltre al citato Noam Pikelny a chitarra elettrica e banjo, consiste nella splendida voce di Aoife O’Donovan (attualmente impegnata con Sarah Jarosz e Sara Watkins nelle I’m With Her) con la quale condivide influenze e tonalità, Stuart Duncan e Gabe Witcher che si dividono le parti al fiddle, l’ottimo Russ Pahl alla pedal steel guitar e Paul Kowert al basso. “Motel Bouquet” è probabilmente l’album più significativo delle potenzialità della cantautrice di Proctor, Vermont e mantiene alta la quota di poesia per tutte e dieci le canzoni che lo compongono, con un’intensità interpretativa notevolissima. Sin dalla introduttiva “Take Me For A Ride” le emozioni sono palpabili e le ballate ed i ‘midtempo’ che si susseguono sono di alta classe, da “River Alone” alla suadente “Time Rolls By” con le sue ‘nuances’ country, passando poi per l’austera folk ballad “Who”, il fascino ‘old fashioned’ di “Leaping Out”, la mossa “Onto You” cantata con grande trasporto e con un sopraffino lavoro di pedal steel, la finezza della title-track costruita attorno ad un giro tanto semplice quanto affascinante, la misteriosa e un po’ ‘dark’ “Scattershot” da cui emergono chiare influenze folk. L’accoppiata finale è poi ancora molto godibile con la limpida melodia country di “Basil Gone To Blossom” e “Cinder Blocks” che congeda Caitlin Canty con un altro piccolo gioiellino di misura ed equilibrio. Un disco questo “Motel Bouquet” da centellinare con cura.
Remo Ricaldone

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