Terzo
album in studio per la cantante ed autrice inglese ma adottata ormai da anni
dalla scena ‘alternativa’ di Nashville, un album che vede il cambio di
produttore (ora in regia c’è Jordan Brooke Hamlin che ha lavorato tra gli altri
con le Indigo Girls) ma non di suoni, ottimamente indirizzati verso una canzone
d’autore dove trovano spazio elementi folk, country e pop. Una produzione
‘adulta’ quella di “The Melted Morning” che fa emergere le doti di performer e
di autrice, di interprete e di artista completa e degna di affiancarsi a nomi
come Mary Chapin Carpenter, Brandi Carlile e Margo Price nei confronti delle
quali c’è più di un’affinità. Le liriche e i suoni sono in perfetta sintonia, in
un racconto intenso ed intrigante che parla con grande sincerità di speranze e
paure, di fragilità e di amore, di sentimenti universali che si riconducono ai
rapporti interpersonali sempre trattati con garbo ed energia. “Wild As The
Water” è la canzone che apre l’album e che mostra in maniera chiara le
peculiarità e la personalità di Danni Nicholls in una composizione firmata a
quattro mani con Ben Glover, musicista già apprezzato con gli Orphan Brigade. “Hear
Your Voice” si arricchisce di toni soul in una ballata di gran classe, tra
Laura Nyro e Carole King, “Unwanted” ha fascino onirico grazie ad un
arrangiamento azzeccato e un’interpretazione tra le migliori del disco, “Wish I
Were Alone” è un’altra di quelle melodie che conquistano per nitidezza,
semplicità e linearità, fascino ‘folkie’ e grande cuore. Da ricordare ancora,
scegliendo in una selezione comunque coesa ed ispirata, “Frozen” con il suo
crescendo incalzante e le emozioni che sprigiona con le sue pause e le sue
riprese, “Lemonade” che come la precedente si avvale del piano del producer
Jordan Brooke Hamlin a rafforzare il pathos, “Ancient Embers” con le armonie
vocali delle Secret Sisters, tra le grandi promesse della scena roots
contemporanea e “Hopeless Romantic”, chiusura anche questa decisamente
significativa del messaggio che Danni Nicholls vuole portare agli ascoltatori.
Un disco che entra pian piano nel cuore e che sottolinea bene quanto la
cantante di Bedford, England possa rappresentare nel panorama roots.
Remo Ricaldone
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