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Kristina Stykos - River Of Light

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Nata ad Ithaca, Stato di New York ma residente da anni nel Vermont, Kristina Stykos si è formata nell’area di Boston frequentando gli innumerevoli club della città e il famoso Berklee School of Music. Profondamente attratta dalla tradizione folk ma anche dai suoni taglienti ed iconoclasti del rock più vicino alle suggestioni punk, Kristina ha assorbito la lezione di grandi artisti come Joni Mitchell, The Byrds, Taj Mahal, Bonnie Raitt, James Taylor, CSNY i cui concerti sono stati decisamente ‘formativi’ per lei. La sua versatilità le ha permesso di mettere in pratica le più svariate influenze raggiungendo una maturità completa con una produzione solista che vanta ben otto dischi e collaborazioni fruttuose soprattutto con il cantautore Steve Mayone  ma anche con Ariel Zevon, figlia dell’indimenticato Warren e Philip Aaberg, pianista e compositore del Montana il cui nome è legato anche ai primi anni della Windham Hill Records. La narrazione poetica e musicale di Kristina Stykos è vicina a quella di personaggi come Mary Gauthier e Lucinda Williams con cui condivide temi, attitudini e quell’affascinante miscelare folk, blues, rock e country portandolo a livelli notevoli. “River Of Light” è in questo senso perfetto, un viaggio interiore di grande forza espressiva che viene introdotto da una “State Line Diner” che condensa un po’ tutte le caratteristiche della sua autrice, seguita dalle inflessioni blues di “I Like A Hard Hearted Man” e dal sempre presente amore per i suoni folk e old-time di “Walking These Ridges”. “At The Edge” rimanda al tempo stesso certe cose dei Grateful Dead soprattutto per il bel lavoro di chitarra elettrica di Val McCallum, già nella band di Jackson Browne e protagonista durante tutto l’album e John Trudell per l’approccio  quasi recitato del brano, “In The Cleansing Rain” rimane un po’ su questa falsariga con una canzone d’autore intensa e ispirata. Canzoni come “Blessed Light”, “Breaking Trail”, la title-track “River Of Light” rivelano similitudini e intuizioni che avvicinano Kristina Stykos alla Joni Mitchell più recente e denotano grande sensibilità ponendosi come introspezioni di qualità. Un disco che cresce sicuramente con gli ascolti e regala più di un’emozione.
Remo Ricaldone

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