Un
nuovo ed interessantissimo cantautore texano che si affaccia sul panorama del
Lone Star State con tutte le carte in regola per affermarsi come voce genuina
tra country e folk: il suo nome è Terry Klein, ha base ad Austin, Texas ed è
autore di un debutto, inciso nel 2017, che gli ha procurato ottime recensioni e
l’attenzione di nomi come Mary Gauthier e Rodney Crowell che hanno lodato le
sue doti di autore e performer. Quel disco, intitolato “Great Northern” e
prodotto da Walt Wilkins, uno che non si scomoda per un qualunque musicista, è
ora bissato da “Tex” in cui la coppia Wilkins/Klein funziona a meraviglia
regalandoci un lavoro di grande forza espressiva e poetica, un album che suona
benissimo grazie anche alla presenza di un ispirato manipolo di strumentisti
che, con gusto, sagacia e modestia, nobilitano canzoni ricche e profonde. Ron
Flynt che svolge il ruolo anche di ingegnere del suono presta il suo basso e le
tastiere ad alcune canzoni, Kim Deschamps con la sua steel guitar è
protagonista di alcuni dei momenti più intensi del disco, Warren Hood fa
librare il suo fiddle e nobilita tre canzoni, la brava Jaimee Harris (vista in
Italia nel tour di Mary Gauthier) è ottima alle armonie vocali, Robert Casillas
è splendido a bajo sexto e accordion in “When The Ocotillo Bloom”, magnifico
brano dalle tonalità mexican. Tra gli altri brani più significativi ci sono
l’introduttiva “Sagamore Bridge” che risalta con la sua melodia dalle sfumature
intriganti, “Oklahoma” e poi ancora “Daddy’s Store”, “Andalusia” e la movimentata
“Straw Hat” a comporre un insieme godibile e sempre ispirato, interpretato con
voce sicura da Terry Klein. Un disco
questo che non farà fatica ad entrare tra i preferiti di chi ama la canzone
d’autore texana e tutte le sue impersonificazioni, in un gioiellino di
equilibrio e di arte poetica.
Remo Ricaldone
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