Chuck
Hawthorne esordì nel 2015 sorprendendo tutti per straordinaria maturità
espressiva ed un disco, “Silver Line”, che rimane tra le migliori opere prime
da moltissimi anni a questa parte, facendo scoprire un enorme talento che si
pone nel solco tracciato da leggende della musica americana come John Prine,
Guy Clark e Townes Van Zandt. Nei tre anni che sono trascorsi dal suo debutto
Chuck ha viaggiato parecchio e si è fatto conoscere ed apprezzare per uno stile
asciutto, essenziale e fortemente poetico che ora vede in questo “Fire Out Of
Stone” un altro capitolo veramente affascinante. La produzione nelle mani della
coppia Walt Wilkins e Ron Flynt non poteva essere più precisa ed impeccabile,
dando il giusto risalto alle nuove canzoni di Chuck Hawthorne che ancora una
volta conquistano i cuori di chi ha amato i nomi citati in precedenza ed un po’
tutto quel cantautorato tra country e folk. Nato da un’ispirazione ‘regalata’
in qualche maniera da Richard Dobson, compianto amico ed eccellente songwriter
texano, “Fire Out Of Stone” contiene proprio il brano che ha dato il la a
tutto, quel “I Will Fight No More Forever” che conclude come unica cover un
album dalle molteplici gemme. A cominciare da “Such Is Life (C’est La Vie)”
nella quale il fiddle di Marian Brackney si libra splendidamente, seguita da un
altro gioiellino come “Amarillo Wind”, tra le più significative della raccolta.
Le magnifiche armonie vocali di Libby Koch, le entrate all’armonica dell’amico
Ray Bonneville, le pennellate di steel, gli arpeggi di acustica, tutto concorre
a rendere fortemente evocative queste canzoni, da “Arrowhead & Porcupine
Claw” che rimanda a Richard Shindell ma anche a John Prine, a “New Lost
Generation” con il suo carico emozionale arricchito ancora dall’armonica di Mr.
Bonneville, passando per la nostalgica “Worthy Of The Sea”, “Broken Good” dal
piglio deciso e gustoso e “Standing Alone” dal forte sapore narrativo,
caratteristica peculiare di Chuck Hawthorne. Caldamente consigliato e poi da
riporre a fianco dei migliori troubadour americani.
Remo Ricaldone
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