22:32

Chuck Hawthorne - Fire Out Of Stone

Pubblicato da Remo Ricaldone |


Chuck Hawthorne esordì nel 2015 sorprendendo tutti per straordinaria maturità espressiva ed un disco, “Silver Line”, che rimane tra le migliori opere prime da moltissimi anni a questa parte, facendo scoprire un enorme talento che si pone nel solco tracciato da leggende della musica americana come John Prine, Guy Clark e Townes Van Zandt. Nei tre anni che sono trascorsi dal suo debutto Chuck ha viaggiato parecchio e si è fatto conoscere ed apprezzare per uno stile asciutto, essenziale e fortemente poetico che ora vede in questo “Fire Out Of Stone” un altro capitolo veramente affascinante. La produzione nelle mani della coppia Walt Wilkins e Ron Flynt non poteva essere più precisa ed impeccabile, dando il giusto risalto alle nuove canzoni di Chuck Hawthorne che ancora una volta conquistano i cuori di chi ha amato i nomi citati in precedenza ed un po’ tutto quel cantautorato tra country e folk. Nato da un’ispirazione ‘regalata’ in qualche maniera da Richard Dobson, compianto amico ed eccellente songwriter texano, “Fire Out Of Stone” contiene proprio il brano che ha dato il la a tutto, quel “I Will Fight No More Forever” che conclude come unica cover un album dalle molteplici gemme. A cominciare da “Such Is Life (C’est La Vie)” nella quale il fiddle di Marian Brackney si libra splendidamente, seguita da un altro gioiellino come “Amarillo Wind”, tra le più significative della raccolta. Le magnifiche armonie vocali di Libby Koch, le entrate all’armonica dell’amico Ray Bonneville, le pennellate di steel, gli arpeggi di acustica, tutto concorre a rendere fortemente evocative queste canzoni, da “Arrowhead & Porcupine Claw” che rimanda a Richard Shindell ma anche a John Prine, a “New Lost Generation” con il suo carico emozionale arricchito ancora dall’armonica di Mr. Bonneville, passando per la nostalgica “Worthy Of The Sea”, “Broken Good” dal piglio deciso e gustoso e “Standing Alone” dal forte sapore narrativo, caratteristica peculiare di Chuck Hawthorne. Caldamente consigliato e poi da riporre a fianco dei migliori troubadour americani.
Remo Ricaldone

0 commenti:

Posta un commento

Iscriviti alla newsletter