Gli
I See Hawks In L.A. di Rob Waller e Paul Lacques sono una delle più belle
realtà della scena californiana indipendente tra rock e radici, da anni
protagonisti delle notti musicali westcoastiane. Una produzione la loro che si è sempre mantenuta su livelli più
che positivi e che ora si arricchisce di
una collaborazione nata quasi per caso, ma per questo ancora più gradita, con i
Good Intentions, folk duo di Liverpool formato da Peter Davies e Gabrielle Monk
in un’unione di intenti che ha dato ottimi frutti a sentire questo “Hawks With
Good Intentions”, dieci canzoni che sanno di deserti californiani, di tramonti
infuocati e di dolcezze tradizionali. L’unione di esperienze, le voci e gli
strumenti che si fondono con grande naturalezza dando vita ad atmosfere
perlopiù acustiche e legate a certa country music che vira spesso verso il
folk, sono il fulcro di questo lavoro piacevolissimo ma anche dotato di buona
profondità emotiva e stilistica. “Blue Heaven” fissa il mood del disco con la
sua andatura un po’ pigra, le chitarre acustiche che si intrecciano con il
dobro, le calde armonie vocali che accarezzano, il sapore dei sixties sempre
presente. “Things Like This” è già uno degli highlights dell’album, una folk
song dagli accenti classici e dalla melodia vincente, “Rolling The Boxcars”
sembra uscita da una polverosa coffehouse degli anni sessanta, magari nel Village o nei sobborghi di Boston, “Rambling Boy” grazie al fiddle di Gabe
Witcher acquista toni tradizionali ed è un altro dei momenti topici del disco,
“Steel Rails” rievoca il west grazie ad una melodia di grande presa. Ancora da
citare tra le cose più rimarchevoli le evocative tonalità di “Flying Now” con
la bella fisarmonica di Richie Lawrence in evidenza e le due ballate acustiche
che chiudono l’album, “Epiphany On Town Hall Square” e “Will You Watch Over Me
From Above”, nostalgiche ed elegiache, degno commiato per un lavoro intrigante.
Remo Ricaldone
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