King Of The Tramps è una band che proviene
dall’Iowa con alle spalle già una buona esperienza e cinque dischi all’attivo
che documentano perfettamente il loro amore per il classico rock americano,
condito da una buona dose di radici, dal blues al country, dal soul al gospel.
A guidare questa bella realtà è Todd Partridge, voce, chitarra e una buona dose
di carisma e di trascinante e contagiosa
musicalità, accompagnato dai fratelli Adam e Ryan Audlehelm a tastiere e
batteria e da Ryan McAlister al basso. La loro bussola è indirizzata
inevitabilmente a sud, a quel caleidoscopico e travolgente mix di influenze che
hanno portato generazioni di artisti a scommettere sui suoni più genuini
proposti dal ‘grande libro della musica americana’, dalla Allman Brothers Band
ai North Mississippi AllStars, dai Black Crowes alla Tedeschi Trucks Band in un
bel gioco di rimandi stilistici. Scrittura solida, performances rocciose e
pervase da una grande grinta, i King Of The Tramps vengono affiancati in alcuni
momenti dai Whiskey Gospel Horns (Andy Poppen alla tromba e Aaron Ehrlichal
sax), dalla ottima voce di Sarah Nevins con forti inflessioni Motown e da Reilly Partridge a
chitarre e banjo in un rincorrersi di suoni e colori spesso dall’attitudine
jam. “Smoke ‘Em” è rock della miglior specie, ‘annerito’ con sagacia dai
contrappunti vocali di Miss Nevins che ricorda i ‘Corvi’ dei fratelli Robinson,
“Byron’s Boogie” profuma ancora di Sud e sembra provenire direttamente dagli
anni settanta con tutto il suo bagaglio di grinta e passione, “Hard Times”
porta ancora in alto la tensione tra rock’n’roll, r’n’b e gospel con i fiati a
sorreggere la voce di Todd Partridge. La canzone che da’ il titolo al disco
vede emergere tonalità che rimandano a certa country music, senza il benchè minimo
segno di zucchero o di retorica, “None Of Us Are Free” è l’unica cover,
eccellente brano firmato da Cynthia Weill, Brenda Russell e Barry Mann, ripresa
negli anni con alterne fortune commerciali dai Lynyrd Skynyrd, da Solomon Burke
e da Ray Charles, qui proposta con ardore e classe, “Worry” è ballata tra rock
e radici solida e godibile mentre “You Alone” non fa altro che rimarcare la
bravura di un personaggio come Todd Partridge e la bontà della proposta di una
band certamente derivativa ma ricca di pregi e di talento.
Remo Ricaldone
0 commenti:
Posta un commento