Nato
a Shreveport, Louisiana ma presto trasferitosi con la famiglia a Houston,
Texas, Randy Lewis Brown (da non confondere con il quasi omonimo Randy Brown,
bravo country singer texano) è cresciuto con la canzone d’autore folk e country
nel cuore, frequentando gli ambienti giusti come il Kerrville Folk Festival, il
Family Gathering di Tommy Alverson e tutti i migliori palchi tra il Lone Star
State, l’Arkansas, la Louisiana e la Florida. Il suo è uno stile asciutto e
prezioso che potremmo accostare a personaggi come Ray Wylie Hubbard ed Eric
Taylor, con il giusto peso poetico e con un gusto melodico di notevole
caratura, attento a tematiche sociali e a ‘scandagliare’ l’animo umano con
grande sensibilità. “Red Crow” è il suo terzo disco, dopo l’esordio intitolato “Dream
Big” del 2006 ed il seguito di sette anni dopo, “But Wait, There’s More”. Randy
è uno che pubblica i propri prodotti con fare molto parco e dopo sei anni ecco
il suo lavoro numero tre, curato nella produzione da Merel Bregante, bravissimo
nel cucire un suono dalle molte sfumature, prettamente acustiche, scegliendo il
modo migliore per far emergere le doti del protagonista. In queste canzoni ci
sono le chitarre e il piano di Michael Dorrien, la steel guitar di Dave
Pearlman, il fiddle, il mandolino e l’armonica di Cody Braun, la batteria e le
percussioni dello stesso Merel Bregante, le armonie vocali di Sarah Pierce,
l’organo di Riley Osborne e poco altro, nomi che per chi segue Lone Star Time
dovrebbero essere abbastanza familiari. E sono comunque le canzoni a fare la
differenza ponendo Randy Lewis Brown in compagnia dei migliori nomi del
cantautorato texano, a partire da “One Horse Town” solida ballata che apre il
disco e lo impreziosisce subito con ottimo stile mentre le inflessioni country
si fanno più chiare con la soffice e piacevolissima “She’s The Only Woman”
composta a quattro mani con l’ottimo Terry Klein e guidata dalla steel guitar
di Dave Pearlman. “Above Timberline” è un’altra splendida canzone dal sapore
texano tra folk e country, scritta con Jim Gilmore, figlio del grande Jimmie
Dale, “Good Old Days” è autobiografica e ricorda i vecchi tempi in cui certa
spensieratezza e la voglia di lottare per ideali di pace e di equità sociale
erano ‘di moda’ e ispiravano la scena musicale, “Any Old Train” è ballata
elettroacustica deliziosa e profonda, “Red Crow” scelta non a caso a
rappresentare l’album è interiore e poetica con una splendida armonica e
un’interpretazione matura e brillante. Questi sono solo alcuni dei brani più
significativi, quelli che a mio parere caratterizzano un lavoro dai molti
motivi per essere apprezzato. Un nuovo nome da considerare se amate i suoni
texani: Randy Lewis Brown.
Remo Ricaldone
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