“Rambling
Stranger” racchiude al meglio l’essenza musicale e la personalità di Lucy
Isabel, brava autrice e cantante giunta al primo lavoro ‘a lunga durata’ dopo
due ep pubblicati negli ultimi tre anni. Nata nel New Jersey ma attualmente
residente a Nashville dove ha trovato casa in quella parte di città che
contribuisce a nobilitare i più genuini suoni tra ballate dal sapore folk e una
country music che vira verso territori alternativi senza mischiarsi con la
scena commerciale della capitale del Tennessee, Lucy Isabel ha maturato uno
stile cristallino e variegato, ispirato dalla sua indole errabonda e dal
richiamo, sempre forte, della strada. Potremmo avvicinarla ad una Brandi
Carlile o magari anche a una Lucinda Williams meno ’ciondolante’ con le quali
condivide l’amore per storie intrise di vita di provincia, modellate tra spinte
elettriche e delizie acustiche che si alternano in queste ottime dieci canzoni.
“How It Goes” mostra subito le sue doti con belle chitarre elettriche che fanno
da sfondo ad una scrittura decisamente matura mentre la seguente “Something
New” ci culla con una splendida folk song in cui il banjo è il protagonista e
la melodia risulta vincente. Tra nostalgie del nativo Jersey, la consapevolezza
di aver trovato radici stabili a Music City e il forte richiamo della west
coast con tutto il suo bagaglio di riferimenti, il disco ci porta per mano su
strade già battute ma con tutto il talento di una nuova voce che merita
riconoscimenti e l’apprezzamento di chi ha un debole per i suoni country/folk.
“The Road Ahead”, la nostalgica e struggente “Rambling Stranger”, “California
Coming Down” a cui la protagonista è particolarmente legata, “Little Bird” e la
bella ballata pianistica (che a me ricorda molto Jackson Browne) “Don’t Ask Me
Why” sono alcuni dei momenti migliori interpretati con grazia e grande bravura,
una vera boccata d’aria fresca in un lavoro ottimanente strutturato che ha
molti motivi per essere amato.
Remo Ricaldone
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