Dennis
Roger Reed è un musicista che ha saputo attraversare e condensare i classici
suoni della tradizione americana, country, folk e blues, inquadrandoli in
ambientazioni ‘di provincia’ che hanno mantenuto intatto l’amore e lo stupore
per il proprio prezioso retaggio culturale. Il suo è un repertorio che miscela
originali, cover e tradizionali in un insieme dotato di grande fascino,
maturato grazie alle tante frequentazioni illustri. Dennis Roger Reed ha
infatti condiviso il palco con gente come JJ Cale, Rodney Crowell, Jesse Colin
Young, John Sebastian e Texas Tornados tra gli altri, prendendo da ciascuno un
insegnamento che ha messo in pratica nei suoi quattro dischi solisti di cui
“Before It Was Before” rappresenta bene il condensato del suo lavoro. L’album è
un ottimo viaggio nella musica americana delle radici e grazie al ‘fil rouge’
rappresentato dalla sua interpretazione strumentale del tradizionale “Corrina
Corrina” che appare all’inizio, a metà e alla fine, diventa un racconto omogeneo e sostanziale. Tradizionali
come “The Cuckoo”, “Jesus On The Mainline” rivisto in forma strumentale e “Dark
Hollow”, cover riproposte con estremo rispetto ed amore come le ‘dylaniane’ “If
Not For You” e “One Too Many Mornings”, “I’d Rather Be Your Enemy” di Lee
Hazlewood, “Back On The Street Again” di Steve Gillette, “Let The Mermaids
Flirt With Me” di John Hurt, “It’s All Over Now” di Bobby Womack e i gioiellini
poco noti rappresentati da “River Of Love” di Michael Hall e “Never Again Or
Forever” di Jules Shear e Rick Danko con gli originali “I Had To Ride”,
“Reconciliation” e “Up Until Now” formano un unicum efficace ed ispirato,
proponendo un musicista che certamente non ricerca la fama ma lavora di fino
per preservare una tradizione che nelle sue mani mostra l’ attrattiva di un
suono senza tempo.
Remo Ricaldone
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