Texano
dallo spirito errabondo, Ed Dupas ha ora base in Michigan dopo una parentesi in
cui era vissuto in Canada e ci propone il suo terzo disco in studio, un album
che lo conferma tra i più validi nuovi storytellers tra rock e radici mostrando
in pieno forza e talento. Vicino allo spirito di Steve Earle e Chris Knight, Ed
firma un album dalle solide trame ‘blue collar’ dove la vita di provincia
assume grande fascino e profondità espressiva. Concepito in solitudine in uno
studio della cittadina di Greenville, Michigan, “The Lonesome Side Of Town” è
nuovamente prodotto da Michael Crittenden che questa volta ha suggerito al
protagonista di cambiare modalità di registrazione dopo due dischi praticamente
incisi ‘live in studio’ con la propria band per ricreare il più genuinamente
possibile il sound dei concerti. Il risultato è comunque ugualmente positivo,
merito soprattutto della ‘penna’ di Ed Dupas, del suo coinvolgimento emotivo e
dell’ottimo ‘sfondo’ sonoro che il produttore gli ha fornito. Grandi ballate
elettroacustiche, midtempo incisivi e momenti in cui ci si avvicina ad un
‘roots rock’ fiero e autentico: queste sono le peculiarità di questo lavoro che
rimarca notevoli doti letterarie e l’amore per le piccole storie di ‘small
towns’ proposte con approccio accorato. “The Lonesome Side Of Town” viene
introdotto dalla canzone che ne fornisce il titolo e sin dalle prime note si
possono apprezzare una maturità e una schiettezza non comuni, mentre “Lonely”
segue a ruota esprimendo con semplicità il ‘mood’ complessivo di questo
progetto. Le chitarre elettriche e quelle acustiche sono il nucleo attorno al
quale di sviluppano le melodie, spesso affiancate dalla pedal steel che fornisce
le assonanze con gli stilemi country e una sezione ritmica mai invadente e
sempre efficacemente ‘sul pezzo’. Inevitabilmente molte storie di svolgono
lungo le ‘strade blu’ americane, con tutto il bagaglio di sofferenza e
speranza, nostalgia e abbandoni, dalla eccellente “Both Hands On The Wheel”
giocata su un ‘train time’ godibilissimo alla struggente e bellissima “The
Things I Miss” in un’alternanza di brani midtempo e ballate. Il robusto roots
rock di “State Of The Nation”e poi ancora le coinvolgenti “Hypnotized”, “Love
Me Right” e “Just For Two”, con la genuina country song di “It Tears The Heart
Right Out Of Me” contribuiscono a fornire un quadro assolutamente esaustivo e
pregevole per chi ama i suoni ‘americana’ ed alternative country. Un disco ed
un personaggio consigliatissimi.
Remo Ricaldone
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